mercoledì 26 novembre 2008

La libertà è poter posteggiare sui diritti altrui

"Parte laterale della strada riservata ai pedoni, generalmente rialzata". Così il dizionario Sabatino Coletti riporta alla voce marciapiede. Può sembrare banale, eppure la definizione andrebbe messa più spesso in evidenza, soprattutto per la parte che riguarda l'utilizzo esclusivo ai pedoni.

Quello molto democraticamente che appare davanti agli occhi di tutti, tutti i giorni, in tutti i paesi (grandi o piccoli, trafficati o meno) va infatti esattamente nella direzione opposta. I marciapiedi, a dispetto anche del loro nome, sembrano prestarsi in modo ideale a sfogare istinti repressi di numerosi automobilisti. I quali, non contenti di occupare con posteggi creativi qualsiasi parte della sede stradale, a condizione di intralciare il passaggio, vedono in questi ampi spazi liberi nuove terre di conquista.

Poco importa se lo spazio è stato concepito proprio per permettere ai pedoni di muoversi in sicurezza. Tanto, sembra il pensiero ricorrente, di fronte a una macchina che avanza l'istinto di conservazione porterà sempre il pedone a farsi da parte. Dovesse malauguratamente abbozzare una protesta, l'incivile di turno non esiterà a scaricare una serie di improperi nei confronti del malcapitato che osa opporsi al diritto di piazzare il proprio adulato veicolo ovunque faccia comodo. D'altra parte, con quello che costa un dodici metri da fuoristrada, ci dovrà pur essere qualche privilegio!

Poco importa se il marciapiede scelto sia a pochi metri dall'ingresso di una scuola materna in orario di uscita dei bambini. Anzi, tanto si tratta solo di "cinque minuti", vale a dire il magico intervallo di tempo nel quale viene suddivisa l'intera giornata dell'automobilista strafottente e abbastanza da costringere decine di persone a dover aggirare l'ostacolo passando in mezzo alla strada.

Ma i fenomeni di questo stampo non si fermano alla scuola materna. Pochi metri più in là, nei pressi della scuola elementare, un vigile che aiuta le famiglie ad attraversare la strada all'orario di entrata e uscita non è sufficiente. Per evitare il formarsi davanti all'ingresso di interminabili code di genitori ansiosi di accompagnare in auto il pargolo fin sul banco e, di conseguenza, si arrestano a pochi centimetri dal cancello incuranti di bloccare il traffico, un secondo vigile deve vedersela con tutti gli autisti che pretendono di dover posteggiare esattamente sopra le strisce pedonali o su un bel passo carraio. Tanto, chi dovesse uscire può aspettare, lui. E il vigile? Si può sempre mandare al quel paese davanti a tutti gli scolari.

Salvo poi prendersela con maeste/professori/vigili, sindaco, ecc., non appena gli scolari crescono e adottano lo stesso atteggiamento nei confronti dei genitori.
Geppe

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ehh, come hai ragione...

pensa che a me ogni volta parcheggiano sul passo carraio...
sai che filastrocche che gli tiro!!

e-steban

agostino ha detto...

sgonfiamo le gomme!!! almeno una direi .....

un salutone a tutti dall'Ago