giovedì 24 dicembre 2009

Tanti protagonisti per un anno a tutta MTB


L'impegno, la dedizione e la passione di un gruppo di ragazzi della Valle Olona, ha visto all’inizio del 2009 la nascita dell’Associazione Sportiva Emissioni Zero e di una stagione molto importante. Grazie alla collaborazione di tutto lo Staff, sono stati organizzati cinque appuntamenti rivolti alla promozione del mountain biking attraverso le escursioni, demo di bike trial e session street di dirt jump e BMX, trasmettendo la passione per questo sport anche ai piu piccoli attraverso il “Kids Camp”, percorso in legno a ostacoli artificiali, progettato e interamente costruito dallo Staff.

L’ultimo di questi ha visto la presenza di 50 partecipanti all’escursione del mattino, una sorpresa e un successo inaspettato anche da parte degli organizzatori stessi.
Ma l’Associazione Sportiva non si è fermata alla promozione sportiva solo praticandola, organizzando quindi anche corsi di formazione in collaborazione con la UISP, attività ludico-ricreative rivolte anche ai soci non sportivi, partecipazione a fiere ed eventi con il proprio gazebo, trasmettendo il proprio “pensiero” anche ad altri appassionati sul territorio nazionale, che hanno poi dato vita a due sedi territoriali rispettivamente nella Città di Verona e sull’Appenino Modenese, e piu precisamente a Lama Mocogno sul Monte Cantiere.

Con il marchio registrato Insubria Bike Festival, sono stati inoltre prodotti i completi tecnici in collaborazione con il Maglificio Sportivo Marcello Bergamo.
L’Insubria Bike Festival 2009, appuntamento di punta di questa ASD, ha portato a Castiglione Olona il 13 e 14 Giugno il 1° Washhouses Ring Dirt Contest, contest di dirt jump organizzato in collaborazione con la Dirt Bang Crew di Torino. Il contest ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di rider provenienti da tutto il Nord Italia e Luca Masserini della rivista Tutto Mountain Bike a fare da speaker e da giudice dell’evento; lo svolgimento del contest è stato possibile soprattutto grazie al supporto delle Aziende quali Gravity, Selle San Marco, B Side Saronno, Caffèmatic e Frontocean, che hanno messo a disposizione i premi. Durante i due giorni di svolgimento dell’appuntamento si sono svolte anche delle escursioni in mountain bike lungo i sentieri del Parco PLIS del Rile Tenore Olona e del Parco del Campo dei Fiori.

In vista della fine dell’anno e con le festività natalizie alle porte, con il presente comunicato voglio ringraziare personalmente tutti i Soci di ASD Emissioni Zero e coloro che hanno partecipato nelle nostre attività, le aziende del settore ed extra settore che hanno supportato i nostri eventi, la stampa del settore ed extra settore che ci ha seguito e che ha pubblicato i nostri comunicati stampa e il materiale inviato, le Associazioni ed i professionisti a vario titolo che si sono “imbarcati” in questa avventura insieme a noi dandoci il proprio supporto e mettendo la loro professionalità al nostro servizio, tutti coloro che ci seguono attraverso le nostre newsletter e attraverso i nostri profili web attivi sui maggiori social network, nelle fan page, nei forum e nei blog dove inseriamo le nostre attività e i nostri appuntamenti
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Ma soprattutto vorrei ringraziare:
  • Il mio Staff: Lucia De Sario, Roberto Gussoni, Maurizio Ciolli, Emanuela Belluco, Cristian Croci, Mario Cucinotta, Luca Cigardi, Ivan Bonfanti, Matteo Pasquali, Marco Carradore e la piccola Lara, sempre presenti.
  • Le aziende che hanno supportato e sponsorizzato le nostre attività: FSA, Gravity, Vans, Pro Tec, Selle San Marco, Frontocean, Tomasini Covers, Vulcarapid, Nuova Italimballi Srl, Kapuziner Platz, Maglificio Sportivo Marcello Bergamo, Azienda Agricola “la Rondine” Lonate Ceppino, Caffèmatic, Bikestyle, B Side Saronno, Strigops Grafica Web e Design
  • Gli organi di stampa partner: www.valleolona.com , www.ciclonews.it e www.mtbpassion.it
  • Le riviste specializzate di settore quali Tutto Mountain Bike, MTB Action, MTB World e MTB Magazine per averci dedicato degli spazi e dei redazionali, ma anche tutti gli organi di stampa, on-line e non, che hanno pubblicato le nostre news ed i nostri comunicati. - Gli eventi che ci hanno ospitato: Urban Raid 2009, Town Hill 2009, Funky Day 2009, 2° Sport Avventura Day, Mexpo 2009, Country Bike Lonate Ceppino, Notte Bianca Saronno
  • Coloro che hanno messo la loro professione a nostra disposizione: Paolo Limiti, Elena Castiglioni e Giorgio De Candia, Gaetano Del Forno
  • Le associazioni e le società sportive: Associazione Amici della Ferrovia della Valmorea, Immagina, Falchi Blu, Mystic freeride, Dirt Bang Crew, Pro Loco di Gornate Olona e Lonate Ceppino.

Il mio ringraziamento personale va anche a tutte gli Enti e alle Amministrazioni che hanno patrocinato, e in alcuni casi contribuito, lo svolgimento dei nostri appuntamenti: Regione Lombardia, Provincia di Varese, Comune di Castiglione Olona, Comune di Lonate Ceppino, Comune di Busto Arsizio.


Grazie di cuore, buone feste, buona fine e buon principio, nella speranza che il 2010 sia un’anno proficuo per tutti noi e che ci porti molta soddisfazione…e se ho dimenticato qualcuno, non me ne vogliate.


Keep it Real


Marco

martedì 22 dicembre 2009

La Valle Olona vista dal casco di Emissioni Zero

Più che tante parole, a volte per dimostrare il proprio punto di vista tornano utili le immagini. Meglio ancora, quando le immagini prendono vita a vanno a comprre un filmato capace di catturare e manteenere l'attenzione dello spettatore.

Questo è quanto ha saputo realizzare ASD Emissioni Zero, prima di tutto per promuovere la propria attività in prospettiva del tesseramento per l'anno 2010, ma anche per offrire un saggio delle bellezze naturalistiche e delle potenzialità della Valle Olona guardata dal punto di vista un po' traballante, ma affascinante, della mountain bike.


mercoledì 9 dicembre 2009

Una scarpa tuttofare a misura di biker


"BMX racing is one of the sports that helped build Vans into a household name in the late 70’s and throughout the 80’s. With the natural progression of BMX racing and now downhill mountain bike
racing requiring specific footwear, it became apparent not everyone can pull holeshots or win a downhill race on a pair of skate shoes anymore.
We decided to design a shoe that would meet the demands for BMX racing and mountain biking, not only in function, but with style as well".
Inizia così il comunicato stampa di Vans per descrivere ciò che secondo noi è limitativo chiamare semplicemente scarpa.

La Vans Warner, che abbiamo messo alla prova in questo mese e mezzo (per piu di 300 km di sentieri), non è semplicemente, opinione personale, una scarpa per il mountain biking, ma la Scarpa con la S, considerato anche il fatto che tra le aziende del settore (Action Sport), Vans è l’unica che si è messa in gioco, studiando in collaborazione con i migliori rider BMX e MTB una scarpa che non sia la solita scarpa da agonismo o escursionismo presente in tutti i negozi del settore, come d'altronde dice il resto del comunicato stampa.

“You don’t have to look like you’re wearing slippers from the future or tap dance shoes anymore in order to get the performance that these sports demand. We’ve gathered the best riders in each discipline to help us develop and test our shoes to make sure they not only perform for the top of the podium, but also look stylish while getting you there.”

E dire che ci sono riusciti proprio bene!!! La Vans Warner SPD è un’evoluzione, se così la possiamo definire, della Gravel, scarpa sempre prodotta dalla casa californiana, ma che presentava qualche problemuccio e non era provvista degli SPD o sgancio rapido che dir si voglia. A vederla appena arrivata, dentro la scatola, sembra tozza e pesante (sarà per la pelle) e anche poco confortevole vista la rigidità della suola. Una volta presa in mano, si rimane stupiti dal peso della stessa, se la si paragona ad una scarpa per il ciclo-escursionismo, meglio ancora se con una scarpa per escursionismo in mountain bike (quindi una scarpa non race).

Qui torna in aiuto nuovamente il comunicato stampa dell’azienda: "The Warner is the first choice in style, comfort, and performance for SPD compatible shoes for today’s BMX racers and mountain bikers alike. The Warner utilizes our lightweight gum rubber Off the Wall tread pattern molded to our performance driven SPD compatible outsole".

Inoltre la suola Off the Wall, cosa che non si direbbe a vederla, consente anche di avere un ottima presa su quasi tutti i terreni dove siamo andati a poggiare i nostri piedi, dall’asciutto al bagnato, dal fango al sasso, dalle foglie umide alle radici…unica difficoltà, l’accoppiata foglia bagnata su sasso
umido
oppure foglia su radice bagnata, ma non penso che siamo ancora arrivati alla suola ventosa.
Quindi siamo passati al test della scarpa, e iniziamo con come montare gli SPD.

Niente di piu semplice, basta rimuovere, aiutandosi con una taglierina, il tappo posto sulla suola della scapra (ci sono già degli intagli fatti ad hoc) e applicare le clip dipendentemente dalla casa produttrice dei nostri pedali. Infilata la scarpa notiamo subito la prima miglioria che Vans ha apportato rispetto al modello Gravel (oltre agli SPD), e cioè un linguetta hook and loop regolabile con velcro che funge da blocca lacci, per evitare che gli stessi si impiglino con i denti delle corone piuttosto che con rami o nella catena.

La scarpa sembra da subito molto comoda al piede, suola bella rigida (flette veramente molto poco anche dopo un uso per più di 300km), e anche abbastanza ben ventilata. La parte superiore è costituita da pelle sintetica resistente a ogni tipo di condizione metereologica e nylon traspirante per un massimo confort. Inoltre, linguetta autocentrante e schiuma EVA in materiale spugnoso consentono ai detriti di rimanere abbastanza fuori dalla scarpa, e al piede di restare stabile e confortevole per buona parte della giornata.

Abituato a una scarpa che è una via di mezzo tra la scarpa race e quella da escursionismo puro, pensavo di trovarmi in difficoltà con questa, invece mi sono ricreduto molto e devo dire che non ho piu neanche sofferto di un solito formicolio al piede. La cosa che mi ha lasciato veramente senza parole è la presa che la suola Off the Wall ha con qualsiasi superficie, specie con i pedali (da notare che io uso gli SPD non con pedana, quindi il classico modello Shimano) e specie quando la suola è un po’ bagnata.

Essendo poi una scarpa votata alle discipline gravity della mountain bike (soprattutto downhill e free ride, avendo una suola così rigida) la scarpa è molto rinforzata all’interno e sul tallone, dando così al rider molta sicurezza al momento in cui c’è da mettere fuori il piede per aiutarsi in curva (stile motocross).

Una volta scesi dalla bicicletta poi, si può anche tranquillamente banchettare dopo una bella pedalata, senza doversi preoccupare di togliersi le scarpe, in quanto la Warner è anche molto di stile come scarpa, ma soprattutto molto comoda da tenere al piede, anche per guidare la macchina!!!
Unico neo,se così si può dire, della produzione di questa scarpa? La commercializzazione solo sul web, per un periodo di tempo e un numero di pezzi limitato. Allargando la vendita anche nei negozi di abbigliamento Urban e Street potrebbe dare una bella svolta al mercato ma anche al modo di vedere e vivere le calzature degli action sport.

Marco

venerdì 4 dicembre 2009

Amara realtà: non tutti i mali vengono per nuocere

Ultimamente, per millee piu comprovati motivi, mi trovo spesso e volentieri assente dal pubblicare le mie esternazioni sul blog, più che altro perchè la vita e la "piega" presa da ASD Emissioni Zero che rappresento diventano sempre più attive, ma anche importanti da seguire... Quindi, poco tempo da dedicare al blog, salvo fatto per qualche operazione veloce di diffusione di comunicati stampa prima e dopo gli appuntamenti che organizziamo.

Proprio durante, e anche a seguito di, uno di questi, mi ero ripromesso di postare un piccolo pensiero.

Come potete leggere a questa pagina web, un paio di settimane fa sono venuti a trovarci in Valle Olona i giornalisti di MTB-Passion, sito Web di settore sponsorizzato da LaStampa.it

Durante il giro, i giornalisti hanno potuto constatare la varietà dei percorsi della Valle Olona, ma anche la condizione in cui versano i sentieri, per mille e piu comprovate cause.
Quando ci siamo spostati al Parco Campo dei Fiori, i giornalisti hanno notato una peggiore condizione dei sentieri di zona, specie in quelli un pò più isolati e di rado passaggio di podisti ed escursionisti a piedi, commentando con un "pensavamo di trovare questo parco, essendo Regionale, con una sentieristica in condizioni migliori rispetto alla Valle Olona, qui sembra proprio tutto abbandonato"
Al che mi sono sentito di esclamare "fortuna allora che in Valle passano le moto da cross sui sentieri, almeno ce li tengono puliti, visto che le Amministrazioni non ne vogliono proprio sapere!".

Marco

mercoledì 2 dicembre 2009

Morewood, diamante a due ruote

Grazie alla disponibilità di Bikestyle, importatore ufficiale per l'Italia, abbiamo avuto la possibilità durante il 3° raduno MTB a Lonate Ceppino (1° Novembre 2009) di testare il “gioiello” del dinamico marchio Sudafricano Morewood.

Va subito detto che i percorsi della Valle Olona non sono il terreno ideale per la bici oggetto della nostra review, infatti la Zuza è un mezzo votato principalmente alle discipline gravity.

La Zuza è una full che adotta il classico schema monocross caro a Morewood, un sistema giudicato da molti superato o forse solo fuori moda ma non dai progettisti Morewood che lo hanno adottato praticamente per tutti i modelli in catalogo.

Ormai esigenze di neutralità del carro durante la pedalata, progressività ma anche, secondo molti, di puro marketing hanno portato al proliferare di sistemi sempre più sofisticati e raffinati di sistemi ammortizzanti.

Il sistema monocross all'apparenza può sembrare molto semplice visto il suo rapporto pressochè diretto con l'ammortizzatore ma in realtà non lo è affatto, se i punti di infulcro ed il carro posteriore non sono progettati con la massima cura il risultato può essere un clamoroso “flop”.

Osservando il telaio ci accorgiamo subito di essere di fronte ad una realizzazione fatta con grande cura, saldature perfette, verniciatura accurata e resistente (molto bello il colore azzurro) e, cosa che non guasta, decal molto “cool”.

Il montaggio “standard” prevede ammortizzatore Rock Shox Vivid, forcella Domain 318 U-Turn da 160mm, gruppo cambio Sram X.9, freni Formula Mega e componentistica Spank (molto belli i cerchi Subrosa e la piega da 700mm)

Dopo un controllo veloce alla bici, peraltro ricevuta in condizioni perfette, partiamo pedalando subito su strada sterrata, chiaramente non abbiamo sotto il sedere un mezzo da XC marathon e la posizione, anche se il telaio con tubo sella non interrotto ci pemette di alzare molto la sella, non è certo l'ideale per lunghe pedalate.

Si capisce subito che la Zuza, grazie ad un interasse ridotto, è un bici nervosa, reattiva e divertente ma richiede una certa attenzione alla guida, sotto questo aspetto mi ricorda un po' la Commencal Furious.

E' ovvio che un percorso come il nostro lungo il corso del fiume Olona costituito da saliscendi in single-track nel bosco non è il suo terreno ideale, non è certo un mezzo da rilancare nei corti strappi tecnici che spesso troviamo nei meravigliosi boschi del parco RTO.

Qualche volta siamo costretti a scendere, il fondo smosso, le gomme con sezione bella generosa, un ammortizzatore a molla (quindi senza piattaforma stabile) ed il peso della Zuza non sono l'ideale per alzarsi sui pedali e superare gli strappi.

Ovvio che quando la pendenza si fa negativa il “puledro” inizia a scalpitare e nei corti sentieri tecnici del nostro percorso i compagni in sella delle loro iperleggere XC bike vengono passati da un missile azzurro!!

Anche con “soli” 160mm di escursione la Zuza si mangia tutto e grazie anche all'ottima piega Spank da 700mm buttarsi sulle spondine naturali delle curve nel bosco è puro divertimento.

Occhio però perchè con l'interasse ridotto che abbiamo le reazioni a volte sono un po' violente e ci vuole un po' di fisicità per riportare la Zuza sulla retta via, ma questo, se non comporta rovinose cadute è un esercizio per molti bikers piacevole e “adrenalinizzante”.

Per un mezzo così la scelta del sistema frenante non poteva che essere per i Formula, ottimi come sempre, anche i Mega, che provavo per la prima volta non smentiscono la proverbiale qualità del marchio Toscano.

La Zuza è una bici “fisica” , corta, secca, bisogna domarla e lei ti ripaga con senzazioni forti.

Nonostante lo abbia fatto per circa 3 ore, non si può dire certo che la Zuza sia una bici “padalabile”.

Premesso che il concetto di pedalabilità di un mezzo è sempre assai soggettivo, secondo me la Zuza non è l'ideale per lunghe salite pedalate, o il “Light Freeride” (come odio tutte queste etichette!!!).

Secondo noi il terreno ideale della Zuza sono i bike park, il north shore e lo slopestyle (i ragazzi che nel pomeriggio hanno fatto un po' di esibizione di dirt ne sono rimasti entusiasti).

In conclusione possiamo dire che la Zuza è una bici realizzata con grande cura, senza fronzoli, fatta per chi bada più alla sostanza e vuole un mezzo essenziale ed efficace che assicuri divertimento e adrenalina, in cambio chiede se non proprio mani esperte almeno grande concentrazione nella guida.

Forcella: Domain 318 115-160mm

Ammo: Rockshox Vivid5.1

Gruppo: Sram X.9

Guarnitura: doppia corona Truvativ

Freni: Formula Mega white

Ruote: Spank Subrosa white

Sella: Spank

Manubrio/att.manubrio: Spank