lunedì 4 febbraio 2013

Piccola idea per un candidato concreto

In periodo di campagna elettorale se ne sentono di tutte, quasi sempre senza ne capo ne coda. Tra chi avanza a colpi di promesse e chi risponde con un programma dove l'unico punto è denigrare l'avversario, la tentazione di emulare Fantozzi in cabina elettorale è molto forte. 

Per chi volesse offrire un piccolo esempio di buona volontà, ecco un semplice spunto di riflessione. Partendo dal principio che pensare di risolvere il problema rifiuti scaricandolo altrove o sopportando la raccolta differenziata solo come grana all'origine di grandi spese, un buon amministratore potrebbe valutare l'ipotesi di farne una risorsa, magari con un modello che possa diventare di esempio.

Non è pura fantasia; qualcuno in Toscana ci sta già pensando e da qui è partita un'iniziativa aperta a tutti, con già diverse adesioni, varesotto escluso. In una zona dove l'imprenditoria e le intuizioni hanno contribuito a costruire un'economia tra le più solide d'Italia, l'ipotesi potrebbe anche trasformarsi in opportunità. Sempre che qualche candidato finisca di rifiutarsi di pensare anche ai cittadini.  


Il Progetto del Comune di Capannori “Passi concreti verso Rifiuti Zero” è un progetto che si basa sulla costituzione di un CENTRO DI RICERCA E RIPROGETTAZIONE RIFIUTI ZERO che sviluppa un lavoro di analisi del rifiuto residuo del Comune. Esso ha lo scopo essenziale di individuare la tipologia di materiali, di oggetti e/o items ancora presenti nel rifiuto a valle della raccolta differenziata che nel Comune raggiungono circa il 74% di resa. Una volta individuati i flussi residui il progetto provvederà a indirizzare il proprio lavoro in due direzioni.

 1.Nel migliorare i livelli di intercettazione dei materiali oggetto di RD al fine di azzerare tendenzialmente i “conferimenti impropri” nel residuo (per esempio. frazioni organiche, materiali cartacei, plastiche, vetro ecc). Ciò comporta un’opera di migliore comunicazione rivolta ai cittadini mirando l’intervento (in collaborazione con ASCIT) a massimizzare le rese di RD.

 2.l’altra direzione invece attiene quei flussi ed in particolare quegli oggetti e/o items che allo stato attuale non sono nè riciclabili e/o compostabili o che lo sono con difficoltà. esempi del primo tipo sono rappresentati da rasoi usa e getta, cialde per il caffè e più in generale da prodotti “monouso”; esempi del secondo tipo sono rappresentati da “polimateriali” quali il tetrapack, blister e da molte tipologie di plastiche a partire dagli shoppers.

 Ebbene a questo proposito IL CENTRO DI RICERCA RIFIUTI ZERO (cardine dell’intero progetto) inizierà un processo di RIPROGETTAZIONE INDUSTRIALE di tale “criticità” individuata e sulla base di una proposta circostanziata metterà il produttore autore di quel “bene di consumo” di fronte alle proprie responsabilità CHIAMANDO IN CAUSA QUELLO CHE LA MESSA IN ATTO DELLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO DEFINISCE LA RESPONSABILITA’ ESTESA DEL PRODUTTORE. 

Infine il progetto, in stretta collaborazione con ASCIT ED ASSESSORATO COMUNALE COMPETENTE mette in essere (o condividerà) iniziative volte alla riduzione dei rifiuti alla fonte attraverso il proprio SPORTELLO PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI.

Inoltre viene svolto un lavoro di “qualificazione merceologica” dei materiali raccolti attraverso le RD anche finalizzato a creare localmente una filiera del riciclaggio e del compostaggio ed uno rivolto a promuovere CENTRI PER LA RIPARAZIONE E IL RIUSO/ DECOSTRUZIONE/COMMERCIALIZZAZIONE di beni usati a cui consentire una “seconda vita”. Il progetto infine censirà a livello nazionale ed internazionale LE “BUONE PRATICHE” con lo scopo di assumerle e di farle conoscere.



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