mercoledì 22 gennaio 2014

Quel killer silenzioso, trascurato e sottovalutato

Sulle conseguenze pratiche dell'inquinamento dell'Olona al di là dell'aspetto etico e visivo si può anche pensare di discutere. Degli effettivi rischi a breve termine di malattia conseguenti all'abbandono di rifiuti a bordo strada e nei boschi si può anche mettere in dubbio la certezza. Per quanto riguarda altri fattori di pericolo per la salute però, le certezze superano di gran lunga ogni ragionevole dubbio. Tra questi, uno dei più importanti è l'amianto contenuto soprattutto negli scarti di Eternit spesso gettato in modo del tutto incosciente dove torna più comodo. 

Il problema non è solo il criminale (non viene in mente altro termine per chi provoca danni praticamente certi alla salute del prossimo) responsabile dell'abbandono. Soprattutto, il problema è quanto tempo trascorre prima che questi resti vengano rimossi, restando a lungo esposti alle intemperie e di conseguenza a portata di ignari passanti. Considerando che si parla di qualcosa capace di provocare il cancro con un solo respiro in modo del tutto democratico senza distinzione di sesso, età o ceto sociale, la questione non appare così trascurabile.

Invece, il problema è proprio quanto viene trascurato. Lo spunto per parlarne arriva da Solbiate Olona, dove passeggiando lungo un sentiero tra prati e boschi (magari per evitare traffico e smog incontrollato di una strada provinciale senza alcuna difesa per i pedoni, si rischia di rovinarsi l'esistenza, ma è solo l'ultimo in ordine di tempo di tante situazioni sparse per qualsiasi paese. Nel caso specifico, l'allarme è stato lanciato da L'Inform@zione e denuncia una situazione segnalata già da qualche giorno. L'aspetto più problematico della situazione, non solo in questo caso ma più in generale, riguarda proprio il tempo che generalmente passa prima che l'amianto venga rimosso. 

Soprattutto se non ci si muove alla velocità di un'automobile, non è infatti per niente raro trovare a poca distanza da una strada, tracce di Eternit e ritrovarle per mesi passando nuovamente per lo stesso punto. Ancora peggio, spesso frammentate e quindi particolarmente pericolose per chi inconsapevolmente, a piedi, in bicicletta o in auto si trova a passare da quelle parti.

Certamente, il problema è tanto delicato (la rimozione non è una procedura semplice) quanto poco comodo (non produce grande visibilità mediatica a Sindaci e Assessori). Visto dal punto di vista della responsabilità sociale cui dovrebbe essere investito un Amministratore, non sembra però fuori luogo chiedere un maggiore impegno affinchè le segnalazioni trovino seguito rapidamente (almeno per coprirlo come avviene nel Parco Pineta di Tradate e Appiano Gentile), ma soprattutto perchè ci sia una ricognizione periodica del territorio.


Geppe

mercoledì 11 dicembre 2013

Vade retro presepio

Alcuni argomenti possono apparire scomodi, altri certamente lo sono. Non per questo bisogna evitare di affrontarli. Anzi, soprattutto quando il pretesto è nascondersi dietro il cosiddetto politically correct, inteso come invito a mentire pur di non dire quello che si pensa, nella remota eventualità di urtare la sensibilità altrui. Il vero problema è che spesso questo atteggiamento finisce per urtare comunque la sensibilità, ma di tantissimi altri, per la volontà di pochi, preoccupati di defilarsi di fronte a ogni problema.

Lo spunto arriva da Vedano Olona, dove l'Assessore alle Identità Culturali e Tradizioni Locali Dino Macchi ha lanciato su Facebook il seguente messaggio: "A Vedano non fanno il presepe a scuola! Nessun problema, la Giunta questa mattina lo ha fatto! Adesso se vogliono reclamare, che vengano da me in Comune!".

L'intromissione di un'Amministrazione nella vita scolastica non è mai una bella cosa. Al di là di ogni probabile strumentalizzazione politica della vicenda che qualcuno non mancherà di sfruttare, sforzandosi di guardare la situazione da un punto di vista distaccato, in questo caso l'atto non appare però del tutto fuori luogo.

Come spiega lo steso Macchi, "La notizia del No al presepio da parte della scuola, l'ho avuta da alcune mamme e sembrerebbe che siano le maestre ostili. Ne abbiamo parlato in Giunta, con l'intento di mantenere le nostre tradizioni centenarie e abbiamo deciso di farlo noi Assessori".
Dopo aver informato la Dirigente Scolastica, il pericoloso simbolo natalizio è stato allestito grazie a un plastico realizzato dallo stesso Assessore, costruito sette anni fa per una iniziativa analoga esterna alla scuola.

Analizzando la vicenda, prima di tutto sarebbe interessante sapere cosa ha indotto la decisione della scuola. Difficile ipotizzare sia arrivata da qualche bambino. Altrettanto difficile, pensare a una esplicita richiesta da qualche genitore. Se anche fosse, viene da chiedersi come mai sia stata ascoltata, considerando che non appare del tutto campata per aria l'ipotesi che potessero essere molti di più a volerlo un presepio, e a sentirsi privati di qualcosa in caso contrario. Ha molto più il sapore di una rivalsa personale, camuffata proprio da politically correct 

A memoria, non risulta infatti che tale simbolo, peraltro legato a una festa i cui connotati religiosi sono ormai solo appannaggio di chi li cerca, possa aver mai provocato del male. Anzi, c'è da scommetterci che un qualsiasi sondaggio tra la popolazione locale, assocerebbe  a un presepio prima di tutto qualche ricordo della propria infanzia. Quelli che decisioni del genere finiscono inevitabilmente per reprimere, se non addirittura per assurdo etichettare come sbagliati.

Personalmente, viene inoltre da chiedersi cosa ci possa essere di così scorretto nella rappresentazione di uno dei momenti più belli in una vita, vale a dire la nascita di un bambino. Se qualcuno dovesse sentirsi offeso, si potrebbe prima di tutto aspettare che lo manifesti, quindi cercare di capire per quale curiosa ragione, e per finire trovare una minimo valido motivo perchè sia doveroso gettare la storia e la tradizione di una comunità in pasto a chi non si sogna neppure di volerla calpestare.

Per quanto banale possa sembrare, sulla base del ragionamento che ha portato a questa decisione viene da chiedersi se a questo punto ciascuno debba sentirsi in dovere di andare a reclamare una effige della Madonna in una Chiesa protestante, piuttosto che passeggiare per le strade di Mumbay azzannando una fiorentina, oppure entrare beatamente in una moschea con le scarpe e un wurstel sotto i denti, o infine arrampicarsi in Tibet ironizzando sulla stazza di Buddha.

Geppe


mercoledì 13 novembre 2013

Dietro una vocale, l'inganno del presunto giornalista


A volte, basta una vocale per fare la differenza. La differenza tra chi sostiene di fare il giornalista e chi invece è giornalista. La differenza non è solo questione di monosillabi, in realtà è sintomo di una situazione decisamente più complessa, da non continuare a ignorare nel momento in cui di mezzo ci va chi legge le notizie o presunte tali, per usare un termine tanto caro proprio a chi fa il giornalista, giusto per lavarsi le mani da ogni responsabilità.

Lo spunto arriva da un comunicato stampa diramato da un Comune, per lanciare una nuova iniziativa, peraltro lodevole. Il problema emerge in tutto il suo potenziale squallore nel momento in cui questo comunicato stampa arriva in una (presunta) redazione. 

Qua, chi è giornalista, vale a dire chi ha avuto una formazione o un'esperienza mirata ed è a conoscenza di tutte le implicazioni (etiche, legali e procedurali) del mestiere, si prende la briga di leggere il testo fino in fondo, spenderci sopra almeno un paio di minuti per inquadrare e valutare il messaggio, prima di procedere. Procedere, significa anche mettere il contenuto in relazione con il contesto nel quale viene inserito e, soprattutto, verificare il tutto, anche solo per mostrare un minimo di considerazione per il potenziale lettore.



Chi fa il giornalista invece, segue una procedura molto più lineare, riassunta in due semplici parole: Copia & Incolla. Complice l'estrema semplicità concessa da un computer, bastano pochi secondi, per fare un danno, pensando di divulgare un testo, convinti in questo modo di fare vera informazione e sentirsi più abili di altri.

Il risultato è quello testimoniato dalle due immagini relative ad altrettante (presunte) testate. Per una distrazione, il Signor Piazza diventa subito dopo il Signor Pizza, senza che nessuno se ne sia reso conto, e pubblicato come tale. Importante da sottolineare, la colpa è solo in minima parte da attribuire all'autore del testo (un errore di battitura è più che comprensibile). La questione è chi ha preso il testo e l'ha divulgato senza neppure prendersi la briga di leggerlo fino in fondo.

Il problema nasce dal fatto che la seconda strada descritta sopra è ormai quella prediletta nelle (presunte) redazioni. E la cosa peggiore, è che di mezzo ci vanno i lettori, inconsapevoli di tutto ciò, confusi da una quantità esagerata di (presunte) notizie, al punto di essere totalmente impossibilitati a una valutazione oggettiva. Presi dalla foga di volersi sentire, per qualche strana ragione, giornalisti la tendenza che va per la maggiore è pubblicare più (presunte) notizie possibile, senza dedicare la minima attenzione a qualità e affidabilità, ciò che fa la differenza tra comunicazione e informazione.

Ad andarci di mezzo quindi, e l'aspetto preoccupante è in modo inconsapevole, l'ignaro lettore. Chi infatti è convinto di trovarsi di fronte a una notizia selezionata, elaborata e soprattutto, verificata, in realtà si trova spesso traviato da comunicati stampa o messaggi di marketing, o dichiarazioni di parte, senza sospettare di niente. Una manna per chi emette comunicati stampa, certo di poter contare su pubblicità a costo zero, ma soprattutto con il via libera a messaggi fuorvianti o strumentali.

Non va trascurato come tutto questo sia dovuto anche per buona parte ai compensi letteralmente ridicoli, per non dire offensivi, proposti a chi vuole fare il giornalista. La ragione, per cui spesso la proposta è accettata solo da chi è stimolato dall'ambizione, al punto da essere disposto a lavorare una giornata intera per pochi euro. 

Sarebbe però il momento, prima di tutto per rispetto verso il lettore, di mettere la parola fine a questa situazione imbarazzante, magari augurandosi che chi è giornalista dia il buon esempio, evitando proposte indecenti da 0.50 fino a 2 euro per un articolo. Piuttosto che niente, in questo caso meglio niente

Geppe

lunedì 28 ottobre 2013

Un'inquietante realtà emerge in tutta la propria schiuma

D'accordo, siamo vicini ad Halloween, le giornate si accorciano e sono spesso grige. Tutto quanto contribuisce a rendere l'atmosfera più misteriosa e induce a pensare alla presenza di entità aliene.

Il problema è  che questa foto di alieno non ha niente. E' infatti rigorosamente reale e documenta una situazione per certi versi inquietante. 



Come viene segnalato dall'autore, è stata scattata in Valle Olona, nel Comune di Cairate, nei dintorni della cartiera. Non si tratta di neve e neppure di una pozzanghera o del solito tratto schiumoso dell'Olona.

In questo caso la schiuma sgorga in modo spontaneo dal terreno, a una certa distanza dal corso del fiume.

Caso mai ce ne fosse bisogno, un brusco richiamo alla realtà, dopo il moderato ottimismo che si va diffondendo ultimamente circa il futuro dell'Olona

Geppe

Prontamente, il Comune di Cairate ha spiegato la cosa. In realtà, è una ragione molto semplice, per quanto non possa fare a meno di lasciare una certa tristezza per il non poter intervenire.

"Buongiorno Giuseppe Goglio, come già detto in precedenza, l’Ufficio Tecnico comunale, su ordine del sindaco, ha effettuato sopralluoghi nei giorni 16, 17 e 18 ottobre; dai sopralluoghi è emerso che la schiuma arriva dal collettore fognario di Cairate (sotto alla schiuma della foto infatti c’è un chiusino); la rete fognaria di Cairate è collegata al depuratore in Valle Olona attraverso un collettore fognario che scende dalla via Sorrento.

Con tutta probabilità la schiuma si forma a causa dello scarico di tensoattivi (sapone) da parte di una ditta di Cairate che è già stata individuata; di fatto la ditta è autorizzata a scaricare in fognatura questo “sapone”, il problema è che lo scarico non avviene in modo graduale, ma con dei picchi; la velocità di caduta dell’acqua in valle (dislivello di circa 30 metri), attraverso l’apposito collettore, fa sì che si formi la schiuma che poi accresce di volume fino, in alcuni casi, a fuoriuscire dal quel chiusino nel fondovalle. 

La ditta in questione, che ripetiamo, sta comunque rispettando le normative (giuste o sbagliate che siano), si è impegnata ad individuare una soluzione tecnica per scaricare in modo più graduale. Il problema quindi è monitorato e si sta avviando ad una soluzione speriamo positiva e definitiva, anche se non sappiamo in quali tempi".

venerdì 13 settembre 2013

Agli occhi di qualcuno l'Olona è solo una pista da enduro


In certi casi, non è necessario spendere tante parole, le immagini bastano a spiegare quanto sia ancora lungo e tortuoso il percorso per difendere i successi conquistati con tanta fatica per il recupero dell'Olona.

I sacrifici di tante persone (come chi ci ha inviato questa immagine sconfortante), disponibili a dedicare buona parte del proprio tempo libero a non sprecare quanto si è riusciti a ottenere in Valle Olona, tra pista ciclopedonale, maggiore controllo delle acque e i primi progetti di valorizzazione e accoglienza, non possono essere vanificati dai maleducati (unico termine incensurabile che mi viene in mente) di turno.

Giusto per completezza di informazione, la zona interessata è tra Cairate e Lonate Ceppino, a ridosso del tracciato protetto e storicamente nota proprio per incursioni incuranti di ogni divieto, come peraltro è facile constatare di persona dalle tracce di pneumatici e sgommate presenti sulla ciclabile.

A rendere la situazione ancora più squallida, il fatto che il protagonista del gesto, appena richiamato dall'autore della fotografia, non abbia esitato ad avvicinarsi con fare minaccioso, restando ben nascosto dietro il proprio casco.

Geppe


lunedì 15 luglio 2013

I paesi smart facciano un passo avanti

La tecnologia è spesso uno dei punti deboli dei piccoli Comuni e la Valle Olona in questo non fa eccezione. Grandi investimenti, difficoltà nel mettere a punto i progetti sono spesso ostacoli difficili da superare. Per chi volesse dimostrare la buona volontà di scommettere sul futuro si apre ora un'opportunità interessante. I presidenti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Luigi Nicolais, e dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Piero Fassino, hanno firmato pochi giorni fa l’Accordo di collaborazione che include le linee guida per la selezione di tre Comuni italiani che saranno trasformati in vere e proprie smart cities, nell'ambito del Progetto Cnr Energia da fonti rinnovabili e Ict per la sostenibilità energetica.
I Comuni che desiderano candidarsi dovranno fornire informazioni sui loro impianti di illuminazione pubblica, come richiesto dal bando di selezione. Potranno partecipare i capoluoghi di provincia con almeno 100.000 abitanti, i Comuni medio-piccoli con meno di 7.000 abitanti e i centri turistici marittimi e montani di qualunque dimensione inclusi in un elenco redatto dall’Anci. 
Saranno requisiti preferenziali la presenza di Zone a traffico limitato e di impianti di produzione di energie rinnovabili, mentre saranno esclusi i Comuni che non siano proprietari dell’impianto di illuminazione pubblica o già finanziati dal ministero dell’Istruzione, università e ricerca per progetti Smart Cities. La domanda dovrà pervenire entro il 9 agosto 2013.
Le città dovranno farsi carico esclusivamente delle spese di installazione di tecnologie e strumentazione, che saranno messe a disposizione in comodato d’uso gratuito grazie a un investimento di circa un milione di euro per ognuno dei tre comuni selezionati. Le tecnologie in questione si basano sulla trasformazione della rete dell’illuminazione comunale in una rete dati che, per la sua capillarità, può permettere di erogare alcuni servizi innovativi in tutta la città. 
Queste soluzioni innovative rappresentano un’evoluzione di quelle sviluppate dal Cnr con lo Smart Services Cooperation Lab presso lo Smart Cities Test Plant nell’Area di ricerca di Bologna. Le soluzioni implementate vanno da dispositivi per digitalizzare il suolo comunale mediante servizi di Digital Advertising per cittadini e turisti al fine di una più semplice e immediata fruizione dei servizi cittadini, al collegamento Internet ad alta velocità con Hot-Spot Wi-Fi pubblici, dalla gestione automatizzata della sosta nei parcheggi cittadini al controllo del traffico e della mobilità, dal bilanciamento e gestione dell’energia consumata al telecontrollo e alla telegestione, tramite applicativi web-based, degli impianti di illuminazione pubblica.

mercoledì 12 giugno 2013

Cinque Stelle all'attacco vecchio stile di Girinvalle

Il Medio Olona si appresta a vivere quella che ormai può essere definita la propria giornata simbolo per quanto riguarda la dimostrazione di affetto verso la  Valle e il desiderio di tornare a viverla e rivederla tutelata. Le premesse affinché anche quest’anno Girinvalle si confermi un successo non mancano. A partire da previsioni meteo decisamente favorevoli, sostenute da un desiderio di passare finalmente una domenica all’aria aperta, fino all’attesa che ormai si viene a creare in vista dell’appuntamento.

Ancora una volta, le difficoltà incontrate dal coordinamento delle Pro Loco non sono mancate. Tre mesi di duro lavoro hanno comunque portato a un programma ancora una volta particolarmente ricco, variegato e invitante per ogni età. Unico neo, l’assenza di Fagnano Olona, almeno a livello ufficiale, perché in pratica, Calipolis funzionerà regolarmente, come tutte le domeniche e sarà pronta ad accogliere i visitatori in quello che rappresenta un capolinea naturale di Girinvalle.

Chi ha imparato ad apprezzare l’evento nel corso degli anni è ormai preparato, e al tempo stesso diventa impaziente, di ritrovare appuntamenti fissi e scoprire le novità. In particolare, a rendere Girinvalle unica è la capacità di rivelarsi una festa a tutto campo, totalmente trasversale, in grado cioè di lasciare fuori ogni forma di proposta anche solo lontanamente di sapore politico o commerciale.

Il messaggio è in genere recepito senza problemi e chi rientra in queste categorie non ha mai avuto difficoltà nell’accettare di partecipare mettendosi al servizio dell’organizzazione. Quest’anno però la situazione appare diversa. A Solbiate Olona c’è infatti chi ha pensato di scagliarsi contro l’organizzazione, e la locale Pro Loco in particolare, per non aver potuto allestire un banchetto destinato a una raccolta di firme. A prescindere dalla finalità, il regolamento di Girinvalle al riguardo è molto chiaro: “è vietato installare stand di propaganda politica in ogni sua forma e gazebo per la raccolta firme”.

A sorprendere, o a deludere, è la provenienza non solo della proposta, quanto dell’atteggiamento assunto di fronte all’inevitabile mancata autorizzazione. Così infatti la sezione locale del Movimento 5 Stelle commenta il fatto. “La risposta è stata negativa, non si può fare. Forse ai vertici Pro Loco interessa poco l’ecologia, forse si nega per le persone che hanno fatto la richiesta, forse non è stato organizzato dal solito gruppetto di politici locali, ai quali interessano poco queste tematiche, dato che sono impegnati a guardarsi attorno in attesa della campagna acquisti per le future elezioni?”.

Oltre alla sgradevole (e per niente nuova) sensazione di vittimismo affiancata a quella di considerare degno di considerazione solamente chi la pensa allo stesso modo, lascia ancora più stupiti l'ancora più marcata  mancanza di considerazione del passaggio successivo. “Noi non disperiamo, stiamo lavorando per cercare di piazzare un banchetto  il giorno della festa, basta trovare chi è sensibile a queste grandi sfide che ci attendono. Se tutto andrà per il verso giusto ci vedremo domenica 16 Giugno  in Valle Olona”.

In pratica, non viene riconosciuta la legittimità di un’organizzazione attiva da anni con risultati invidiabili e si vuole imporre la propria volontà, considerata l’unica degna di considerazione. Una sensazione che diventa convinzione nel commento aggiunto da Ennio Fano, del Movimento 5 Stelle di Castellanza, “Hanno fatto e faranno lo stesso gioco che hanno fatto per il Girinvalle dell'anno scorso. A noi del Comitato Valle Olona Respira, è stato vietato il banchetto contro la Elcon Recycling per motivi assurdi [un regolamento accettato e condiviso da centinaia di volontari nelle Associazioni, ndr]. La  sedicente Proloco, non vuole questo tipo di iniziative, onde evitare disturbo alla manifestazione”.

In sostanza, chiunque non appoggi il M5S non è degno della minima considerazione. A far letteralmente cadere le braccia è però il passaggio successivo. “Li abbiamo fregati ugualmente con la biciclettata con le magliette del nostro Comitato. A queste sedicenti Proloco diciamo questo: aprire la mente non è una frattura del cervello. Pensassero bene prima di decidere”.

Un’affermazione che andrebbe recitata davanti a uno specchio. Non credo di poter essere minimamente considerato uno strenuo difensore delle Pro Loco; anzi, in diversi casi i rapporti sono spesso tesi. Da qui a offendere a prescindere e a oltranza tuttavia, il passo è bello lungo. Lunga vita alle Pro Loco di fronte a tesori come Girinvalle, sperando proprio che Associazioni e pubblico sappiano dimostrare quella maturità che qualche rappresentante del M5S, che pure ammiro anche se ultimamente sempre di meno,  in questo caso ha voluto accantonare in favore di una più conveniente, per sé, strumentalizzazione molto in linea con quella politica che ambiscono ad annientare.

Geppe



lunedì 4 marzo 2013

Giovani promesse della MTB crescono


Si terrà presso l'Agriturismo La Rondine di Lonate Ceppino il corso di avviamento alla guida in fuoristrada con le mountain bike, per bambini dai 7 ai 14 anni.

Il corso si svilupperà su 5 sabati, dalle 15 alle 17 e avrà inizio il 30 Aprile, per andare avanti con il seguente calendario: 21 Maggio, 28 Maggio, 11 Giugno e 18 Giugno (fine del corso).

Il programma dettagliato del corso verrà esposto il 30 aprile. Il costo del corso è di 65€ e comprende: tessera associativa UISP, escursioni e lezioni "didattiche", merenda alla fine di ogni lezione, welcome kit per ogni bambino iscritto, Assicurazione RC e sugli infortuni. Alla fine del corso ad ogni bambino verrà consegnato un ricordo del corso.

I genitori che vorranno iscrivere i propri figli al corso, dovranno presentarsi il 30 Aprile alle ore 14.30 presso l'Agriturismo la Rondine per compilare la scheda di partecipazione al corso ed il modulo di iscrizione per la richiesta della tessera UISP.

Ogni bambino che parteciperà al corso dovrà essere mountain bike munito e soprattutto essere munito di caschetto e guantini di protezione.
Il corso è aperto ai bambini sia maschi che femmine e ha come scopo la promozione dello sport all'aria aperta ed il divertimento per i bambini che vi parteciperanno.

Il corso è limitato alla partecipazione di massimo 20 bambini

Info: emissioni.zero@valleolona.net www.emissioni-zero.it

lunedì 4 febbraio 2013

Piccola idea per un candidato concreto

In periodo di campagna elettorale se ne sentono di tutte, quasi sempre senza ne capo ne coda. Tra chi avanza a colpi di promesse e chi risponde con un programma dove l'unico punto è denigrare l'avversario, la tentazione di emulare Fantozzi in cabina elettorale è molto forte. 

Per chi volesse offrire un piccolo esempio di buona volontà, ecco un semplice spunto di riflessione. Partendo dal principio che pensare di risolvere il problema rifiuti scaricandolo altrove o sopportando la raccolta differenziata solo come grana all'origine di grandi spese, un buon amministratore potrebbe valutare l'ipotesi di farne una risorsa, magari con un modello che possa diventare di esempio.

Non è pura fantasia; qualcuno in Toscana ci sta già pensando e da qui è partita un'iniziativa aperta a tutti, con già diverse adesioni, varesotto escluso. In una zona dove l'imprenditoria e le intuizioni hanno contribuito a costruire un'economia tra le più solide d'Italia, l'ipotesi potrebbe anche trasformarsi in opportunità. Sempre che qualche candidato finisca di rifiutarsi di pensare anche ai cittadini.  


Il Progetto del Comune di Capannori “Passi concreti verso Rifiuti Zero” è un progetto che si basa sulla costituzione di un CENTRO DI RICERCA E RIPROGETTAZIONE RIFIUTI ZERO che sviluppa un lavoro di analisi del rifiuto residuo del Comune. Esso ha lo scopo essenziale di individuare la tipologia di materiali, di oggetti e/o items ancora presenti nel rifiuto a valle della raccolta differenziata che nel Comune raggiungono circa il 74% di resa. Una volta individuati i flussi residui il progetto provvederà a indirizzare il proprio lavoro in due direzioni.

 1.Nel migliorare i livelli di intercettazione dei materiali oggetto di RD al fine di azzerare tendenzialmente i “conferimenti impropri” nel residuo (per esempio. frazioni organiche, materiali cartacei, plastiche, vetro ecc). Ciò comporta un’opera di migliore comunicazione rivolta ai cittadini mirando l’intervento (in collaborazione con ASCIT) a massimizzare le rese di RD.

 2.l’altra direzione invece attiene quei flussi ed in particolare quegli oggetti e/o items che allo stato attuale non sono nè riciclabili e/o compostabili o che lo sono con difficoltà. esempi del primo tipo sono rappresentati da rasoi usa e getta, cialde per il caffè e più in generale da prodotti “monouso”; esempi del secondo tipo sono rappresentati da “polimateriali” quali il tetrapack, blister e da molte tipologie di plastiche a partire dagli shoppers.

 Ebbene a questo proposito IL CENTRO DI RICERCA RIFIUTI ZERO (cardine dell’intero progetto) inizierà un processo di RIPROGETTAZIONE INDUSTRIALE di tale “criticità” individuata e sulla base di una proposta circostanziata metterà il produttore autore di quel “bene di consumo” di fronte alle proprie responsabilità CHIAMANDO IN CAUSA QUELLO CHE LA MESSA IN ATTO DELLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO DEFINISCE LA RESPONSABILITA’ ESTESA DEL PRODUTTORE. 

Infine il progetto, in stretta collaborazione con ASCIT ED ASSESSORATO COMUNALE COMPETENTE mette in essere (o condividerà) iniziative volte alla riduzione dei rifiuti alla fonte attraverso il proprio SPORTELLO PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI.

Inoltre viene svolto un lavoro di “qualificazione merceologica” dei materiali raccolti attraverso le RD anche finalizzato a creare localmente una filiera del riciclaggio e del compostaggio ed uno rivolto a promuovere CENTRI PER LA RIPARAZIONE E IL RIUSO/ DECOSTRUZIONE/COMMERCIALIZZAZIONE di beni usati a cui consentire una “seconda vita”. Il progetto infine censirà a livello nazionale ed internazionale LE “BUONE PRATICHE” con lo scopo di assumerle e di farle conoscere.



lunedì 10 dicembre 2012

Il Natale scivola oltre il distretto della Valle

E' passato ormai più di un anno da quando è stato annunciato il Distretto del Commercio della Valle Olona. Un'idea interessante, potenzialmente in grado di venire in soccorso delle tante piccole attività all'interno dei centri abitati sempre più in difficoltà di fonte alle zone commerciali più estese e meglio organizzate. Oltre all'aspetto economico e di tutela del lavoro, l'obiettivo era ridare vita ai centri storici del paese, un insieme di obiettivi incoraggiante e ambizioso.

Di fatto, fino a questo momento di iniziative non se ne sono viste molte e in prossimità del Natale sarebbe stato lecito attendere qualcosa di più, qualche proposta capace di attirare la popolazione verso le botteghe a pochi passi da casa e popolare le vie cittadine. 

Quanto invece possa bastare poco per battere un colpo, dimostrando una reale unione di intenti tra Amministrazioni e commercianti arriva da Varese. Semplice ed efficace, probabilmente ora è tardi per prendere esempio da capoluogo, ma magari qualcun armato di buona volontà può sempre prendere qualche appunto.


L'idea è un carnet ricco di sconti, il cui ricavato andrà in beneficenza a favore della Mensa della Brunella e della Mensa dell’Istituto Suore di via Luini. I commercianti hanno aderito con entusiasmo alla proposta del Comune e di Varese Green City, dando disponibilità di promozioni, facilitazioni ed offerte ai clienti, contenute appunto nel blocchetto: si va da sconti su viaggi, pizzerie, abbigliamento e palestre a caffè gratuiti a omaggi in profumeria.

Al prezzo di cinque euro, i cittadini hanno diritto a una serie di sconti presso una quarantina di negozi, i commercianti attirano più clienti e con una partire del ricavato in beneficenza, il cerchio si chiude.