lunedì 10 dicembre 2012

Il Natale scivola oltre il distretto della Valle

E' passato ormai più di un anno da quando è stato annunciato il Distretto del Commercio della Valle Olona. Un'idea interessante, potenzialmente in grado di venire in soccorso delle tante piccole attività all'interno dei centri abitati sempre più in difficoltà di fonte alle zone commerciali più estese e meglio organizzate. Oltre all'aspetto economico e di tutela del lavoro, l'obiettivo era ridare vita ai centri storici del paese, un insieme di obiettivi incoraggiante e ambizioso.

Di fatto, fino a questo momento di iniziative non se ne sono viste molte e in prossimità del Natale sarebbe stato lecito attendere qualcosa di più, qualche proposta capace di attirare la popolazione verso le botteghe a pochi passi da casa e popolare le vie cittadine. 

Quanto invece possa bastare poco per battere un colpo, dimostrando una reale unione di intenti tra Amministrazioni e commercianti arriva da Varese. Semplice ed efficace, probabilmente ora è tardi per prendere esempio da capoluogo, ma magari qualcun armato di buona volontà può sempre prendere qualche appunto.


L'idea è un carnet ricco di sconti, il cui ricavato andrà in beneficenza a favore della Mensa della Brunella e della Mensa dell’Istituto Suore di via Luini. I commercianti hanno aderito con entusiasmo alla proposta del Comune e di Varese Green City, dando disponibilità di promozioni, facilitazioni ed offerte ai clienti, contenute appunto nel blocchetto: si va da sconti su viaggi, pizzerie, abbigliamento e palestre a caffè gratuiti a omaggi in profumeria.

Al prezzo di cinque euro, i cittadini hanno diritto a una serie di sconti presso una quarantina di negozi, i commercianti attirano più clienti e con una partire del ricavato in beneficenza, il cerchio si chiude.


lunedì 8 ottobre 2012

La voglia di salvare l'Olona fa acqua, anzi schiuma

A quattro giorni di distanza dalle prime segnalazioni, nell'Olona sono ancora visibili le tracce del nuovo scarico di materiali inquinanti, capaci di rendere il letto del fiume più simile a una vasca da bagno ricolma di bagnoschiuma piuttosto che un corso d'acqua. Fino a qua, tutto sommato niente di nuovo. Non è la prima volta che questo succede e quasi certamente neppure l'ultima. Soprattutto però, ancora una volta è difficile sapere qualcosa sull'autore del gesto.

Eppure non sarebbe così difficile almeno provare a mostrare un po' più di interesse. In fondo, c'è chi per incarico, con relativa retribuzione, è chiamato a tutelare l'ambiente e gli abitanti. Per cominciare, basterebbe prendersi a cuore il problema. Banalmente, alzarsi dalla poltrona e studiare la situazione da vicino. Complice la pista ciclopedonale che scorre spesso a fianco del fiume l'operazione non richiede neppure spirito d'avventura. 

Tanto per cominciare si può risalire l'Olona e accorgersi che a Solbiate Olona, proprio davanti allo scarico industriale dell'ex Sir la schiuma abbonda. Contrariamente a quanto tanta genere è indotta a pensare, la causa non è da ricercare qua. La presenza del salto accompagnata dal ritorno delle acque usate dall'impianto produce lo sgradevole risultato visivo, ma non è la ragione.

Anche più a monte infatti, la scena si ripete, nei pressi del cantiere della Pedemontana, altro facile bersaglio. Fino a prova contraria, l'autostrada è esente da ogni colpa. Anzi, secondo quanto dichiarato dalla società, le acque vengono regolarmente monitorate all'inizio e alla fine del cantiere, dove spesso si rivela addirittura più pulita.

Non c'è da stupirsi, visto che storicamente la causa si è spesso rivelata poco sopra, in prossimità del collettore di Fagnano Olona, costretto a subire improvvise ondate di piena di liquami non autorizzati e di conseguenza travasati nel fiume. Proprio a Fagnano Olona, sul ponte della strada che porta a Gorla Maggiore, tracce di schiuma sono ben visibili, dando quindi ragione a Pedemontana. Tracce che si ritrovano ancora più in su, a ridosso dell'ansa e verso il ponte della ferrovia.

Quindi, se a Cairate c'è un depuratore sul cui funzionamento non c'è ragione di dubitare, il tratto a rischio si restringe in modo consistente. A questo punto, appare difficile pensare che non sia solo questione di buona volontà. Se non c'è reale interesse a salvare l'Olona, che almeno si sappia.


Geppe

lunedì 24 settembre 2012

Un vagone di errori per il giornalista da spiaggia


Anche a pochi giorni dal ritorno dalle vacanze, la voglia di andare al mare deve essere tanta per qualcuno. Oppure, al mare ci è rimasta la testa. Comunque sia, questa nuova chicca di serietà professionale presentata da giornalisti, o presunti giornalisti, secondo l'aggettivo tanto di moda da chi vuole sparare notizie senza metterci la faccia, è talmente ridicola da far passare in secondo piano la (presunta) qualità dell'informazione contenuta nell'articolo.

Per chi non lo sapesse, non fosse stato presenta all'evento, può essere utile ricordare che, diversamente da quanto riferisce la Settimana di Saronno, lo storico vagone non ha dovuto percorrete tutta quella strada per spostarsi dalla costa veneta al varesotto.

Molto più banalmente, il percorso è stato decisamente più breve. La carrozza arriva infatti dalla vicina Jerago con Orago, solo a poche decine di chilometri. Abbastanza comunque, perchè qualcuno rimedi una figuraccia.


Geppe

mercoledì 19 settembre 2012

In Valle, la settimana dell'immobilità insostenibile

La notizia non è certamente di quelle più rilevanti e importanti. Qualche cosa di più sarebbe però stato lecito aspettarsi, soprattutto in un territorio dove è possibile contare su certe risorse e tradizioni. Dalle parti della Valle Olona probabilmente pochi sanno che queste giornate sono dedicate alla Settimana della Mobilità Sostenibile, promossa non solo da Enti locali e Associazioni, ma addirittura dall'Unione Europea.


Come precisato dal Ministero dell'Ambiente italiano, "La Settimana Europea è un’occasione per i Comuni per presentare proposte alternative e sostenibili per i cittadini e ottenere da questi un utile feedback".
Per una serie di paesi a parole sempre pronti a lanciarsi in nuove iniziative all'insegna della collaborazione, quale occasione migliore per sfruttare in tal senso quel patrimonio rappresentato dalla Pista ciclopedonale della Valle Olona? Magari, cogliendo l'occasione per aumentarne la popolarità anche al di fuori dei confini comunali o, viceversa, spingendo i sempre più numerosi frequentatori a conoscere (bastano semplici cartelli segnaletici) un enorme patrimonio storico e artistico poco sopra gli alberi che delimitano il tracciato. Nella peggiore delle ipotesi, una buona ragione per svuotare i traboccanti cestini lungo il percorso o eseguire un minimo di manutenzione.

Casualmente, quest’anno l’argomento scelto dalla Comunità Europea è proprio Muovendosi verso la giusta direzione, che "intende evidenziare il ruolo della pianificazione integrata per la realizzazione di un’efficace sistema di mobilità sostenibile in ambito urbano".

Facile invece intuire la risposta della Valle Olona: silenzio totale su tutta la linea. Anzi su tutto il fiume. Per trovare iniziative è necessario spingersi a Varese, dove invece il programma è stato studiato per tempo, ricco e variegato al punto da risultare invitante sia per ciclisti sia per i curiosi poco propensi all'uso delle due ruote.

Anche questa è passata. Un'altra occasione gettata al vento va ad aggiungersi alle tante dei mesi e degli anni scorsi. A voler essere ottimisti a tutti i costi, ci si può solo augurare che sia almeno una delle ultime.

Geppe

venerdì 7 settembre 2012

Buona educazione e civiltà valgono più dei limiti

Questo non vuole essere un intervento politico, anzi, ma a volte mi chiedo, o ci chiediamo, se alcune delle campagne o petizioni italiane (leggi la campagna della FIAB contro l'obbligo del casco in bicicletta, tanto per citarne una) hanno alla base un'attività a sfondo politico o comunque un modo di alcune associazioni/federazioni di doversi per forza di cosa mettersi in mostra andando a toccare i temi che sono più in voga.

In questo caso parliamo del noto "decreto salvaciclisti" e di una comunicazione ricevuta in questi giorni e che vi riportiamo alla fine di questo intervento.
Voi cosa ne pensate? 

Ecco cosa ne penso io. Credo che l'abbassamento dei limiti di velocità a 30 km/h all'interno dei centri urbani (come fatto dalla Città di Saronno) possa anche essere inutile se, come spesso accade, si "centra" un pedone o un ciclista. Si può evitare la morte, ma di sicuro non l'infortunio che a volte può essere anche permanente, perchè tutto dipende anche da come si cade a terra a seguito dell'urto!

Non sarebbe piu utile promuovere l'uso del casco in bicicletta o realizzare nuove piste ciclabili all'interno dei centri abitati o "convertire" quei marciapiedi che si prestano a diventare tali?

Non sarebbe piu utile aumentare i dossi artificiali come già hanno fatto molti paesi/città della zona?

Non sarebbe più utile lanciare dei messaggi volti al rispetto civico e all'educazione degli automobilisti e degli stessi pedoni/ciclisti?

Perchè, va anche ricordato che, spesso anche molti ciclisti o pedoni non rispettano il codice della strada andando a "cercarsi", anche involontariamente, l'incidente (vedi "ciclista" investito e deceduto sulla strada per Olgiate Olona mentre di notte, tornava a casa dal lavoro senza luci nè catarifrangenti o gilet di segnalazione come prevede il codice della strada)


Negli altri Paesi europei dove la mobilità sostenibile è un dato di fatto, il cittadino medio rispetta le regole, le leggi e magari si adegua ad esse, anche quando  queste "deturpano" lo stile della propria bicicletta o del proprio look ciclistico.
In Italia questo non esiste e nella nostra provincia, una volta molto più conscia e ricca di senso civico e di rispetto per il prossimo, con il passare degli anni sembra che non sia più "alla moda".

Io non ci sto, NOI non ci stiamo...non ci accontentiamo di una "città a 30 km/h" ma vogliamo una città più ricca di valori, di educazione e di civiltà, perchè gli incivili e i maleducati fanno male anche a piedi o in bicicletta!!!

Marco Angeletti
Presidente ASD Emissioni Zero



Questo il testo del comunicato:

Legambiente Varese e Fiab-Ciclocittà aderiscono alla petizione lanciata dal movimento "Salvaiciclisti" e indirizzata al Parlamento per ridurre a 30 km/h il limite massimo di velocità nelle aree residenziali di tutte le città italiane.

"Uno degli aspetti fondamentali per la sicurezza stradale è abbassare la velocità dei veicoli più pericolosi - si legge nel testo della petizione, che si può sostenere sul sito www.salvaiciclisti.it -. Chiediamo che per legge sia inserito il limite dei 30 all'ora nelle aree residenziali, ad eccezione delle arterie a scorrimento veloce."

I 2.556 ciclisti e i 7.625 pedoni uccisi sulle strade italiane dimostrano, secondo i promotori, la necessità di un intervento legislativo, diffuso in altri paesi europei, che contrasti l'incidentalità sulle strade e permetta una maggiore vivibilità del'ambiente urbano.


"La progettazione di una città a 30 all'ora - dichiarano Legambiente Varese e Fiab-Ciclocittà - deve essere un pilastro della grande sfida per il governo della mobilità anche a Varese e nelle altre città della provincia, sull'esempio di Saronno. Invitiamo tutti i cittadini a sostenere la petizione".

martedì 10 luglio 2012

Con l'ambrosia, dimenticata anche la salute

L'arrivo della stagione calda rappresenta per molti anche l'inizio del periodo più piacevole dell'anno. Per una parte consistente della popolazione però, i primi caldi si portano dietro anche qualche cosa di molto meno simpatico. Dopo aver trovato condizioni particolarmente favorevoli infatti, l'ambrosia, una pianta particolarmente infestante e fonte di forti allergie, si è rapidamente diffusa nel varesotto e continua a colonizzare terreni soprattutto incolti.


Il problema è noto da tempo, tanto è vero che a livello regionale esiste un'ordinanza che prescrive tagli obbligatori diverse volte nel corso dell'estate, a salvaguardia di quel 20% della popolazione, in crescita, sempre più soggetto a forti raffreddori, arrossamenti degli occhi e in certi casi, asma.


Di regola, tale ordinanza, prevede almeno tre tagli, di cui il primo a fine giugno, e viene ripresa dai singoli Comuni, ai quali spettano anche i relativi controlli.


Negli ultimi anni però, proprio quando una certa attenzione stava portando ai primi risultati concreti nel contenimento dell'ambrosia, l'attenzione è calata, con la conseguenza che la pianta sta riprendendo possesso di vaste zone. Lo dimostra come siano solo due i Comuni della Valle Olona ad essersi posti il problema. Oltre a Fagnano Olona e Solbiate Olona infatti, dell'ordinanza nessuna traccia, nè sul sito Web, nè in giro per il paese. 


Soprattutto, l'ambrosia è una pianta che cresce molto velocemente, a partire dal mese di giugno, ma diventa pericolosa per la salute solo nel momento della fioritura, generalmente verso fine luglio. Quindi, intervenire per tempo, nella seconda metà di giugno, quando le piante sono già riconoscibili, ma ancora piccole, poco diffuse e innocue, non solo renderebbe migliore la vita a tante persone, ma aiuterebbe a contrastare molto meglio la diffusione, spendendo meno di quanto in genere si rende necessario a fine agosto, quando in pratica il danno è già stato fatto.


Ultimo aspetto da non sottovalutare, l'ambrosia trova terreno particolarmente fertile a ridosso delle strade e nelle zone oggetto di movimenti di terra e traffico. Primi indiziati, i cantieri, e con i lavori della Pedemontana nel vivo, la guardia andrebbe alzata, non abbassata.


Geppe



giovedì 5 luglio 2012

Così l'informazione si scava un baratro

Sesso, Sangue, Soldi, Così recita l'Abc del giornalista d'assalto, pronto a mettere in secondo piano qualche scrupolo pur di conquistare la ribalta con un articolo che porta in fondo la propria firma. Poco importa quanto risponda alla realtà, in certi casi l'importante è farsi notare. In questo periodo dove di Soldi ne girano pochi, di Sesso è sempre più delicato parlarne, non resta che aggrapparsi a al Sangue. 


Nella foga di dare notizia di un evento di cronaca nera, l'importante magari non è proprio esagerare, ma se ci scappa qualche dettaglio per spettacolarizzare la vicenda, spesso si cede alla tentazione, con buona pace dell'etica professionale (ma, per l'appunto, preoccupazione dei professionisti del settore).


Questo, si spera, è quanto successo con il decano dell'informazione locale. Su La Prealpina fa infatti scalpore la notizia di un nuovo suicidio dal Ponte di Cairate, quello che attraversa la SP12 in direzione Tradate. 


Non capita spesso, ma non è la prima volta (il suicidio, gli strafalcioni invece stanno diventando abitudine). Per questo, le barriere erano state alzate e la cosa è giustamente stata fatta notare.


Il problema è un altro. Più si cade dall'alto più ci si fa male. E qua forse il bravo giornalista deve aver creduto che trenta metri non davano abbastanza scalpore alla notizia. Ecco allora come per incanto che la piccola Valle Olona diventa un autentico baratro, con coste profonde qualcosa come trecento metri (con tanto di grassetto, quindi vero e proprio dolo). Così, il piccolo volo, pur sempre fatale, si trasforma in precipizio.


Cose d'alta montagna. Ma per un giornalismo un po' più basso, giusto a misura di Valle Olona

mercoledì 27 giugno 2012

Con Emissioni Zero, la MTB vien di notte



Tornano le ormai consolidate scorribande notturne di ASD Emissioni Zero.
Le escursioni notturne celano sempre un certo gusto particolare, è una tipologia particolare di uscita in mountain bike e di conoscenza del territorio...i colori,le luci, i suoni del bosco sono completamente diversi e cambiano mano a mano che il buio diventa sempre più intenso!


Gli appuntamenti saranno due: Venerdì 6 e 20 Luglio.
Altrettanti saranno i percorsi, uno dentro al Parco del Rile Tenore Olona, l’altro all’interno del Parco Pineta di Tradate e Appiano Gentile.
Il ritrovo è sempre lo ztesso, c/o l'Agriturismo La Rondine di Lonate Ceppino.
Ore 19.30, poi si parte....un paio di orette e si rientra per grigliata e birra!!!


L'escursione è gratuita per i soci di ASD Emissioni Zero e i soci UISP, previsto un contributo per gli associati alle Società degli Enti iscritti alla Consulta Ciclistica Nazionale.
L'attività è aperta solo a coloro in regola con le affiliazioni annuali ad enti di promozione sportiva che prevedono assicurazioni integrative per il ciclismo.
Obbligatorio: casco,gilet catarifrangente, guanti, tesseramento, luci anteriori e posteriori di potenza sufficiente ad illuminare almeno dueEmissioni Zero vien di notte metri davanti alla propria Mountain Bike.


venerdì 1 giugno 2012

Vecchi scheletri e nuove concessioni

Entro il 31 dicembre tutti i Comuni della Lombardia dovranno aver approvato i PGT. Se per tante Amministrazioni la scadenza non rappresenta un problema e hanno già provveduto da tempo all'approvazione definitiva del Piano di Governo del Territorio o stanno completando la procedura, altrettante dovranno per forza di cose imprimere una spinta decisa e superare ogni indecisione.

Senza entrare nel merito dei singoli PGT già approvati o in fase di discussione, compito in genere assunto dall'opposizione di turno impegnata per definizione a stroncare ogni progetto, da praticamente tutti i Piani definiti emerge qualche interessante comune denominatore.

Prima di tutto, sempre più spesso il PGT viene utilizzato anche come strumento per sostenere bilanci comunali sempre più in debito di ossigeno. In mancanza di entrate dirette, la possibilità di vincolare la costruzione di edifici a opere pubbliche è una tentazione alla quale è sempre più difficile resistere. 

Di fronte a una comprovata necessità urbanistica e all'aumento delle popolazione, difficile pensare a una soluzione diversa. Quello che lascia qualche perplessità è però il risultato di una semplice ricognizione per la zona. Anche senza bisogno di trasformarsi in investigatori, semplicemente muovendosi per la Valle Olona e i paraggi, come in qualsiasi altra zona, è facile notare come un gran numero di capannoni siano ormai in stato di abbandono. Nei casi più estremi, scheletri di cemento fanno sempre più fatica ad affiorare tra vegetazione e rifiuti abbandonati. 

A questo punto, viene abbastanza naturale chiedersi se proprio non sia possibile, prima di sacrificare aree intatte, procedere al recupero di questi edifici abbandonati. Anche solo per abbattere e costruirne di nuovi, ma sulla stessa superficie. Se la ragione di questa scelta è il costo, sorge un nuovo dubbio: oggi, costruire su una zona verde potrà anche essere meno costoso di riqualificare un'area. Lo stesso discorso vale però nel lungo periodo? Cioè, vale la pena di mettere in gioco una risorsa limitata? Anche se questo significa progettare  oltre i cinque anni del mandato comunale?

mercoledì 16 maggio 2012

Quel tesoro a due ruote completamente ignorato

Per chi è interessato solo alle questioni viabilistiche, un'opera come la Pedemontana è una via di collegamento attesa da tempo. Per chi invece mette in primo piano la questione ambientale, per diverso tempo la nuova autostrada in costruzione ha rappresentato un buon palcoscenico. Ora che i cantieri sono in fase avanzata, l'interesse mediatico lascia in genere spazio all'attesa.


Restano però in secondo piano aspetti del progetto meritevoli di maggiore attenzione. Per esempio, la realizzazione della cosiddetta Greenway, vale a dire il percorso ciclabile destinato ad affiancare l'arteria e fornire un tracciato con pochi uguali in Italia e dalle potenzialità spesso sottovalutate.


Quanto possa rivelarsi strategica, anche in qualità di risorsa economica, una pista ciclabile avrebbe potuto d'altra parte dimostrarlo la Pista ciclopedonale della Valle Olona, sulla quale la Provincia di Varese ha investito per donare alla zona una infrastruttura e una risorsa strategica. 


Risorsa tuttavia praticamente ignorata dai Comuni della zona, dove l'unico cartello stradale che indica il percorso si trova a Castellanza, dove quasi niente è stato costruito intorno alla pista ciclabile per attirare più persone e tradurre queste presenze in opportunità di guadagno. Dove anche la manutenzione ordinaria dopo pochi mesi è stata ripresa in carico dalla Provincia.


Nel momento in cui anche pochi posti di lavoro possono rappresentare una piccola fortuna, una risorsa del genere, peraltro già disponibile, probabilmente meriterebbe maggiore attenzione. Per chi avanza dubbi al riguardo, basta leggere quanto pubblicato in questi giorni da Corriere.it.


Nel contesto di un articolo relativo a un progetto di pista ciclabile lungo gli argini del Po, tra Torino a Venezia, passando per Milano, grazie alla pista del Naviglio Pavese, vengono richiamate le piste europee più famose: la via del Danubio in Austria, da Passau a Vienna o quella dell’Elba, in Germania. 


Piste ciclabili sicure, attrezzatissime, costantemente curate e abbellite, adatte alle famiglie come agli appassionati. Ma, soprattutto, infrastrutture che portano alle economie locali dai 72 ai 91 milioni di euro l’anno, grazie alla presenza di oltre 155 mila turisti. È possibile sognare qualcosa di simile, in Italia? In Italia è ancora presto per dirlo, in Valle Olona, appare sempre più difficile, nonostante l'opportunità servita su un piatto d'argento.


giovedì 3 maggio 2012

Guardiani del Fiume lungo l'Olona in MTB



Nell'ambito delle attività e delle collaborazioni che la nostra Associazione Sportiva porta avanti, era indubbio che con il nome che abbiamo (Emissioni Zero) non si andasse a "parare" in una collaborazione con Legambiente, in questo caso con la Sezione di Tradate.


Quindi, dopo aver raccolto l'invito ad organizzare qualcosa che c'era giunto dalla predetta Sezione, in occasione di una serie di attività che la stessa ha organizzato, abbiamo deciso di dare una mano e di prenderci la "briga" (grazie alla disponibilità, a titolo gratuito, delle nostre Guide) di organizzare un'escursione in mountain bike lungo i sentieri che costeggiano l'Olona o i suoi "affluenti".


Il ritrovo è fissato per Domenica 6 maggio, alle ore 9.15 c/o il Kapuziner Platz di Castelseprio, poi iscrizioni e partenza per le ore 09.30.


Il percorso è uno dei tanti nostri must e, fondo permettendo, rispolvereremo anche il guado del Rile, uno dei due torrenti che da il nome al Parco PLIS del Rile Tenore Olona (RTO).
L'escursione si concluderà poi presso "Calipolis", punto di approdo in quel di Fagnano Olona all'interno del Parco del Medio Olona realizzato dai Volontari della "Contrada Calimali" del paese stesso.


Percorso di difficoltà media sia come caratteristiche del terreno sia come sequenza di saliscendi.


Casco obbligatorio, è consigliato l'uso di abbigliamento adeguato a ogni condizione meteo.


Per info sull'escursione (gratuita) scrivete a emissioni.zero@valleolona.net