mercoledì 22 gennaio 2014

Quel killer silenzioso, trascurato e sottovalutato

Sulle conseguenze pratiche dell'inquinamento dell'Olona al di là dell'aspetto etico e visivo si può anche pensare di discutere. Degli effettivi rischi a breve termine di malattia conseguenti all'abbandono di rifiuti a bordo strada e nei boschi si può anche mettere in dubbio la certezza. Per quanto riguarda altri fattori di pericolo per la salute però, le certezze superano di gran lunga ogni ragionevole dubbio. Tra questi, uno dei più importanti è l'amianto contenuto soprattutto negli scarti di Eternit spesso gettato in modo del tutto incosciente dove torna più comodo. 

Il problema non è solo il criminale (non viene in mente altro termine per chi provoca danni praticamente certi alla salute del prossimo) responsabile dell'abbandono. Soprattutto, il problema è quanto tempo trascorre prima che questi resti vengano rimossi, restando a lungo esposti alle intemperie e di conseguenza a portata di ignari passanti. Considerando che si parla di qualcosa capace di provocare il cancro con un solo respiro in modo del tutto democratico senza distinzione di sesso, età o ceto sociale, la questione non appare così trascurabile.

Invece, il problema è proprio quanto viene trascurato. Lo spunto per parlarne arriva da Solbiate Olona, dove passeggiando lungo un sentiero tra prati e boschi (magari per evitare traffico e smog incontrollato di una strada provinciale senza alcuna difesa per i pedoni, si rischia di rovinarsi l'esistenza, ma è solo l'ultimo in ordine di tempo di tante situazioni sparse per qualsiasi paese. Nel caso specifico, l'allarme è stato lanciato da L'Inform@zione e denuncia una situazione segnalata già da qualche giorno. L'aspetto più problematico della situazione, non solo in questo caso ma più in generale, riguarda proprio il tempo che generalmente passa prima che l'amianto venga rimosso. 

Soprattutto se non ci si muove alla velocità di un'automobile, non è infatti per niente raro trovare a poca distanza da una strada, tracce di Eternit e ritrovarle per mesi passando nuovamente per lo stesso punto. Ancora peggio, spesso frammentate e quindi particolarmente pericolose per chi inconsapevolmente, a piedi, in bicicletta o in auto si trova a passare da quelle parti.

Certamente, il problema è tanto delicato (la rimozione non è una procedura semplice) quanto poco comodo (non produce grande visibilità mediatica a Sindaci e Assessori). Visto dal punto di vista della responsabilità sociale cui dovrebbe essere investito un Amministratore, non sembra però fuori luogo chiedere un maggiore impegno affinchè le segnalazioni trovino seguito rapidamente (almeno per coprirlo come avviene nel Parco Pineta di Tradate e Appiano Gentile), ma soprattutto perchè ci sia una ricognizione periodica del territorio.


Geppe