lunedì 24 settembre 2012

Un vagone di errori per il giornalista da spiaggia


Anche a pochi giorni dal ritorno dalle vacanze, la voglia di andare al mare deve essere tanta per qualcuno. Oppure, al mare ci è rimasta la testa. Comunque sia, questa nuova chicca di serietà professionale presentata da giornalisti, o presunti giornalisti, secondo l'aggettivo tanto di moda da chi vuole sparare notizie senza metterci la faccia, è talmente ridicola da far passare in secondo piano la (presunta) qualità dell'informazione contenuta nell'articolo.

Per chi non lo sapesse, non fosse stato presenta all'evento, può essere utile ricordare che, diversamente da quanto riferisce la Settimana di Saronno, lo storico vagone non ha dovuto percorrete tutta quella strada per spostarsi dalla costa veneta al varesotto.

Molto più banalmente, il percorso è stato decisamente più breve. La carrozza arriva infatti dalla vicina Jerago con Orago, solo a poche decine di chilometri. Abbastanza comunque, perchè qualcuno rimedi una figuraccia.


Geppe

mercoledì 19 settembre 2012

In Valle, la settimana dell'immobilità insostenibile

La notizia non è certamente di quelle più rilevanti e importanti. Qualche cosa di più sarebbe però stato lecito aspettarsi, soprattutto in un territorio dove è possibile contare su certe risorse e tradizioni. Dalle parti della Valle Olona probabilmente pochi sanno che queste giornate sono dedicate alla Settimana della Mobilità Sostenibile, promossa non solo da Enti locali e Associazioni, ma addirittura dall'Unione Europea.


Come precisato dal Ministero dell'Ambiente italiano, "La Settimana Europea è un’occasione per i Comuni per presentare proposte alternative e sostenibili per i cittadini e ottenere da questi un utile feedback".
Per una serie di paesi a parole sempre pronti a lanciarsi in nuove iniziative all'insegna della collaborazione, quale occasione migliore per sfruttare in tal senso quel patrimonio rappresentato dalla Pista ciclopedonale della Valle Olona? Magari, cogliendo l'occasione per aumentarne la popolarità anche al di fuori dei confini comunali o, viceversa, spingendo i sempre più numerosi frequentatori a conoscere (bastano semplici cartelli segnaletici) un enorme patrimonio storico e artistico poco sopra gli alberi che delimitano il tracciato. Nella peggiore delle ipotesi, una buona ragione per svuotare i traboccanti cestini lungo il percorso o eseguire un minimo di manutenzione.

Casualmente, quest’anno l’argomento scelto dalla Comunità Europea è proprio Muovendosi verso la giusta direzione, che "intende evidenziare il ruolo della pianificazione integrata per la realizzazione di un’efficace sistema di mobilità sostenibile in ambito urbano".

Facile invece intuire la risposta della Valle Olona: silenzio totale su tutta la linea. Anzi su tutto il fiume. Per trovare iniziative è necessario spingersi a Varese, dove invece il programma è stato studiato per tempo, ricco e variegato al punto da risultare invitante sia per ciclisti sia per i curiosi poco propensi all'uso delle due ruote.

Anche questa è passata. Un'altra occasione gettata al vento va ad aggiungersi alle tante dei mesi e degli anni scorsi. A voler essere ottimisti a tutti i costi, ci si può solo augurare che sia almeno una delle ultime.

Geppe

venerdì 7 settembre 2012

Buona educazione e civiltà valgono più dei limiti

Questo non vuole essere un intervento politico, anzi, ma a volte mi chiedo, o ci chiediamo, se alcune delle campagne o petizioni italiane (leggi la campagna della FIAB contro l'obbligo del casco in bicicletta, tanto per citarne una) hanno alla base un'attività a sfondo politico o comunque un modo di alcune associazioni/federazioni di doversi per forza di cosa mettersi in mostra andando a toccare i temi che sono più in voga.

In questo caso parliamo del noto "decreto salvaciclisti" e di una comunicazione ricevuta in questi giorni e che vi riportiamo alla fine di questo intervento.
Voi cosa ne pensate? 

Ecco cosa ne penso io. Credo che l'abbassamento dei limiti di velocità a 30 km/h all'interno dei centri urbani (come fatto dalla Città di Saronno) possa anche essere inutile se, come spesso accade, si "centra" un pedone o un ciclista. Si può evitare la morte, ma di sicuro non l'infortunio che a volte può essere anche permanente, perchè tutto dipende anche da come si cade a terra a seguito dell'urto!

Non sarebbe piu utile promuovere l'uso del casco in bicicletta o realizzare nuove piste ciclabili all'interno dei centri abitati o "convertire" quei marciapiedi che si prestano a diventare tali?

Non sarebbe piu utile aumentare i dossi artificiali come già hanno fatto molti paesi/città della zona?

Non sarebbe più utile lanciare dei messaggi volti al rispetto civico e all'educazione degli automobilisti e degli stessi pedoni/ciclisti?

Perchè, va anche ricordato che, spesso anche molti ciclisti o pedoni non rispettano il codice della strada andando a "cercarsi", anche involontariamente, l'incidente (vedi "ciclista" investito e deceduto sulla strada per Olgiate Olona mentre di notte, tornava a casa dal lavoro senza luci nè catarifrangenti o gilet di segnalazione come prevede il codice della strada)


Negli altri Paesi europei dove la mobilità sostenibile è un dato di fatto, il cittadino medio rispetta le regole, le leggi e magari si adegua ad esse, anche quando  queste "deturpano" lo stile della propria bicicletta o del proprio look ciclistico.
In Italia questo non esiste e nella nostra provincia, una volta molto più conscia e ricca di senso civico e di rispetto per il prossimo, con il passare degli anni sembra che non sia più "alla moda".

Io non ci sto, NOI non ci stiamo...non ci accontentiamo di una "città a 30 km/h" ma vogliamo una città più ricca di valori, di educazione e di civiltà, perchè gli incivili e i maleducati fanno male anche a piedi o in bicicletta!!!

Marco Angeletti
Presidente ASD Emissioni Zero



Questo il testo del comunicato:

Legambiente Varese e Fiab-Ciclocittà aderiscono alla petizione lanciata dal movimento "Salvaiciclisti" e indirizzata al Parlamento per ridurre a 30 km/h il limite massimo di velocità nelle aree residenziali di tutte le città italiane.

"Uno degli aspetti fondamentali per la sicurezza stradale è abbassare la velocità dei veicoli più pericolosi - si legge nel testo della petizione, che si può sostenere sul sito www.salvaiciclisti.it -. Chiediamo che per legge sia inserito il limite dei 30 all'ora nelle aree residenziali, ad eccezione delle arterie a scorrimento veloce."

I 2.556 ciclisti e i 7.625 pedoni uccisi sulle strade italiane dimostrano, secondo i promotori, la necessità di un intervento legislativo, diffuso in altri paesi europei, che contrasti l'incidentalità sulle strade e permetta una maggiore vivibilità del'ambiente urbano.


"La progettazione di una città a 30 all'ora - dichiarano Legambiente Varese e Fiab-Ciclocittà - deve essere un pilastro della grande sfida per il governo della mobilità anche a Varese e nelle altre città della provincia, sull'esempio di Saronno. Invitiamo tutti i cittadini a sostenere la petizione".