martedì 16 dicembre 2008

Ragazzi che noia il Consiglio

Per avvicinare i più giovani alla vita amministrativa di un piccolo paese, niente di meglio che farla provare loro in prima persona, magari in una veste ritagliata su misura. L'intenzione è ottima, peccato che a volte la messa in pratica sia di tutt'altro stampo.

Forse quanto visto in un piovoso sabato mattina di fine autunno nell'assoluzione di obblighi familiari è un'eccezione, ma resta comunque indicativa delle ragioni alla base della diffidenza che circonda la politica a ogni livello.

Convocati Consiglio Comunale da una parte e ragazzi dalla quarta elementare (pardon, scuola primaria) alla seconda media (o scuola secondaria di primo grado che dir si voglia) dall'altra, per presentare l'iniziativa del Consiglio dei Ragazzi e relativa procedura formale di approvazione, al termine della mattinata tutto poteva dirsi tranne che l'obiettivo fosse stato raggiunto.

Anzi, la sensazione che sorge spontanea al termine di una seduta incredibilmente noiosa è che Sindaco, Assessori e Consiglieri abbiano scovato un ottimo mezzo per liberarsi dalla concorrenza del futuro al costo di un sabato mattina passato a svolgere il proprio dovere.

Il tutto non è durato molto, ma è bastato a evidenziare un vero e proprio fossato tra Amministratori e studenti. A parte l'intervento del Sindaco, il quale ha perlomeno dimostrato impegno nel volersi rivolgere agli studenti in un linguaggio adeguato, il resto della seduta avrebbe stroncato anche il più paziente e navigato appassionato di politica.

Forse l'ora insolita di un giorno non lavorativo, forse il clima uggioso (ma l'aula rovente, e non per le tradizionali discussioni), fatto sta che i successivi tre interventi risulteranno sì memorabili, ma per ragioni opposte a quelle per cui erano stati previsti.

A partire dal Segretario Comunale, capace di eseguire l'appello dei per lo più svogliati presenti con un entusiasmo da far invidia all'impiegato pubblico della più irriverente caricatura.

Subito dopo, l'intervento di un Assessore, abile nell'illustrare la procedura da seguire con toni e terminologia tali da far sentire ignorante anche il più navigato tra notai, avvocati o commercialisti. Gente, insomma, abituata a parlare difficile.

Ma il meglio (si fa per dire) doveva ancora venire. Quando la parola passa al Consigliere che ha avanzato la proposta del Consiglio dei Ragazzi sembra lecito attendersi una spiegazione adeguata alla platea. I presenti (ragazzi, genitori e insegnanti) ricorderanno con tutta probabilità quell'interminabile mezzora come il momento in cui hanno messo definitivamente una pietra sull'interesse per la vita amministrativa. Più che senza capire il perchè, senza capire proprio una parola del sonnolente discorso.

Volti soddisfatti riprendono colore all'approvazione del testo, ma solo perchè l'alzata di mano finale produce lo stesso effetto della campanella scolastica. E, per una volta, i primi a correre all'aria aperta incuranti della pioggia sono gli insegnanti.


Geppe

venerdì 12 dicembre 2008

Quanta confusione sui binari tra Busto e Castellanza

Mi ha fatto molto piacere la a notizia qualche giorno fa su La Prelapina: "Busto ha la sua metro: è il Malpensa Express" e anche il fatto che il Malpensa Express aumenti, dal 14 dicembre, il numero di fermate ad una frequenza di una ogni mezz'ora.

Un po' alla volta poi si comincia a capire a cosa servono i tre raccordi tra FS e FNM: «E' senz'altro uno degli scopi più importanti del raccordo 'x' quello di permettere il raggiungimento di Malpensa da nord. In questa direzione è anche la nostra decisione di aumentare già dal 14 dicembre la frequenza delle fermate del Malpensa Express a Busto ogni mezz'ora invece che ogni ora» riporta VareseNews da una conferenza stampa dell'A.D. di LeNord, Luigi Legnani. E il giorno prima ancora era Altomilaneseintrete ad annunciare l'inizio dei lavori della Ferrovia Mendrisio Varese che servirà a collegare Malpensa alla Svizzera, proprio utilizzando il raccordo 'x'.
Per il raccordo 'y' quello che consentirà di raggiungere Milano Centrale provenendo da Malpensa, era stato a luglio l’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo a dichiarare "“Per quanto riguarda invece il cosiddetto raccordo ‘y’ quello che collegherà Malpensa a Milano Centrale sarà pronto per la metà del prossimo anno”.

Invece si parla pochissimo del raccordo 'z', quello a binario unico che collegherà la vecchia (attuale) stazione di Castellanza FNM con quella (vecchia) di Busto Arsizio FS. Di questo raccordo si parla diffusamente nella mozione
approvata dal Consiglio Comunale di Castellanza del 27 luglio 2006, ma da allora, a parte i problemi recati agli abitanti di via del Maggiolo, nessuno più ha spiegato cosa succederà per i futuri collegamenti tra Busto Arsizio e Castellanza.

Per LeNord, nella pagina dedicata alle informazioni sui cantieri, questo raccordo in effetti arriva solo alla nuova stazione di Castellanza (quella in territorio di Busto Arsizio per intenderci) "a semplice binario tra Busto FS e la nuova stazione di Castellanza FERROVIENORD".

Rallegrato dalla notizia che potremo prendere l'auto e recarci al parcheggio (a pagamento) della stazione FNM di Busto Arsizio per andare a Milano con una frequenza 'da metropolitana' dei treni, resto però perplesso e dubbiosi su come faremo da Castellanza (vecchia stazione) ad andare a Busto Arsizio e come faranno a Busto Arsizio i volenterosi che vorranno muoversi tra le quattro stazioni della città (stazione FS, stazione FNM, nuova stazione FNM Busto-Castellanza, nuova stazione di interscambio tra FS e FNM affiancata alla precedente).

Ma forse anche a Legnano qualcuno potrebbe essere interessato da questi problemi dato che la stazione FS locale è sempre più degradata e malservita e sotto la cenere il malcontento cova.
Considerando il 'penoso' funzionamento dei trasporti su gomma lungo il Sempione (non tanto per colpa della STIE / Movibus quanto per la congestione permanente di questa arteria negli orari in cui servirebbe) forse i sindaci di Busto Arsizio, Castellanza e Legnano una riflessione più trasparente sul futuro dei trasporti nel nostro territorio dovrebbero farla.

Celso

venerdì 5 dicembre 2008

Team Ready 2 Ride - Andrea Bruno




Video promozionale del Team "Ready2Ride" , a cui fa capo Andrea Bruno, nome noto nel panorama del DH Nazionale ed internazionale, ha partecipato anche ai Mondiali 4X di Livigno 2005 vestendo la maglia della Nazionale Italiana; sponsorizzato da varie aziende del panorama mondiale tra cui spiccano Fox Racing, Marzocchi, MDE Bikes e KOXX

In questo modo Lo Staff di Insubria Bike Festival sta cercando di dare visibilità all'attività di un amico nonchè professionista del settore...speriamo di averlo ospite durante uno degli eventi 2009, per vederlo in azione tra i sentieri del Parco del Rile Tenore Olona

Marco

giovedì 4 dicembre 2008

Concerto dalle cinque facce, tutte giovani


Domenica 7 Dicembre alla Corte del Ciliegio dalle 20,30 alle 23,30 l’associazione Only Young organizza alla Corte del Ciliegio il Concerto live con: “We eat baby cakes” “The Jam” “Hatin’Sundays” “Underones” e “Deaf Baby”. I cinque gruppi musicali sono tutti composti di giovani promesse, giovanissimi artisti dai 13 ai 18 anni. Il concerto è patrocinato dall’Assessorato allo Sport e Tempo Libero con ingresso libero e gratuito.

mercoledì 26 novembre 2008

La libertà è poter posteggiare sui diritti altrui

"Parte laterale della strada riservata ai pedoni, generalmente rialzata". Così il dizionario Sabatino Coletti riporta alla voce marciapiede. Può sembrare banale, eppure la definizione andrebbe messa più spesso in evidenza, soprattutto per la parte che riguarda l'utilizzo esclusivo ai pedoni.

Quello molto democraticamente che appare davanti agli occhi di tutti, tutti i giorni, in tutti i paesi (grandi o piccoli, trafficati o meno) va infatti esattamente nella direzione opposta. I marciapiedi, a dispetto anche del loro nome, sembrano prestarsi in modo ideale a sfogare istinti repressi di numerosi automobilisti. I quali, non contenti di occupare con posteggi creativi qualsiasi parte della sede stradale, a condizione di intralciare il passaggio, vedono in questi ampi spazi liberi nuove terre di conquista.

Poco importa se lo spazio è stato concepito proprio per permettere ai pedoni di muoversi in sicurezza. Tanto, sembra il pensiero ricorrente, di fronte a una macchina che avanza l'istinto di conservazione porterà sempre il pedone a farsi da parte. Dovesse malauguratamente abbozzare una protesta, l'incivile di turno non esiterà a scaricare una serie di improperi nei confronti del malcapitato che osa opporsi al diritto di piazzare il proprio adulato veicolo ovunque faccia comodo. D'altra parte, con quello che costa un dodici metri da fuoristrada, ci dovrà pur essere qualche privilegio!

Poco importa se il marciapiede scelto sia a pochi metri dall'ingresso di una scuola materna in orario di uscita dei bambini. Anzi, tanto si tratta solo di "cinque minuti", vale a dire il magico intervallo di tempo nel quale viene suddivisa l'intera giornata dell'automobilista strafottente e abbastanza da costringere decine di persone a dover aggirare l'ostacolo passando in mezzo alla strada.

Ma i fenomeni di questo stampo non si fermano alla scuola materna. Pochi metri più in là, nei pressi della scuola elementare, un vigile che aiuta le famiglie ad attraversare la strada all'orario di entrata e uscita non è sufficiente. Per evitare il formarsi davanti all'ingresso di interminabili code di genitori ansiosi di accompagnare in auto il pargolo fin sul banco e, di conseguenza, si arrestano a pochi centimetri dal cancello incuranti di bloccare il traffico, un secondo vigile deve vedersela con tutti gli autisti che pretendono di dover posteggiare esattamente sopra le strisce pedonali o su un bel passo carraio. Tanto, chi dovesse uscire può aspettare, lui. E il vigile? Si può sempre mandare al quel paese davanti a tutti gli scolari.

Salvo poi prendersela con maeste/professori/vigili, sindaco, ecc., non appena gli scolari crescono e adottano lo stesso atteggiamento nei confronti dei genitori.
Geppe

venerdì 21 novembre 2008

Camminate FIASP - IVV - Mozzate

Camminate FIASP-IVV Comitato Provinciale di Varese


Da non perdere per due buoni motivi, un aiuto all'associazione e ci si mette in forma per le feste di Natale. A rivederci sul percorso per 4 chiacchiere e due sbuffate di fiatone.

In settimana pubblicheremo qualche foto della camminata di Gorla Maggiore.

giovedì 13 novembre 2008

Ieri, oggi e domani... ora si fa sul serio.Veramente

INSUBRIA BIKE FESTIVAL® nasce da un’idea di Marco Angeletti e Lucia de Sario, in seguito alla frequenza del corso per Accompagnatori di Mountain Bike presso la Scuola Maestri di Mountain Bike dell’ Associazione Mountain Bike Italia di Marco, alla volontà di Lucia di creare una sua Agenzia di organizzazione di eventi (Lucia è laureata in Comunicazione d’impresa e Marketing) e una linea di abbigliamento e alle richieste da parte delle Amministrazioni Comunali del Parco PLIS del Rile Tenore Olona (di seguito Parco RTO), nella persona di Enrico Vizza, Assessore alla tutela ambientale del Comune di Castiglione Olona.

La manifestazione è nata con lo scopo di:
  • organizzare una giornata, a cadenza annuale, per la promozione del turismo nell’ area della Valle Olona attraverso le escursioni in mountain bike e all’interno della poter testare delle biciclette messe a disposizione dalle aziende produttrici o negozi specialistici del settore;
  • promuovere l’attività sportiva tra i giovani, attraverso la realizzazione, durante gli eventi, di un percorso con ostacoli artificiali.Nel 2008 lo Staff ha provveduto ad organizzare 2 manifestazioni e partecipato attivamente ad un evento, organizzato da un’altra Associazione ed inserito all’interno degli eventi stagionali del Parco RTO.

La prima manifestazione, denominata proprio “Insubria Bike Festival”, si è svolta a Castelseprio il 14 Giugno 2008 ed ha vista la partecipazione di circa 40 adulti e 15 bambini; le condizioni meteo non hanno certo favorito lo svolgimento della stessa, pur avendo provveduto ad una massiccia campagna mediatica (Radio, Giornali e web). Durante la giornata sono state effettuate 4 escursioni lungo i sentieri del Parco RTO e del Parco Valle del Lanza; alla sera musica dal vivo all’ interno della Birreria che aveva ospitato la manifestazione.

La seconda manifestazione, denominata “Sidro, castagne e MTB: connubio d’ Autunno”, si è svolta il 19 Ottobre 2008 sempre a Castelseprio e ha visto la collaborazione dello Staff di Insubria Bike Festival® e dell’ Associazione Amici della Ferrovia della Valmorea. Durante la giornata un centinaio di visitatori hanno potuto apprezzare (anche tramite un’escusione in mountain bike) le varie attrattive messe in campo per l’occasione dallo Staff, testare il percorso con ostacoli artificiali, assaggiare caldarroste e bere un buon sidro presso la birreria che ospitava la manifestazione.


Per il 2009, si sta lavorando all’ organizzazione di diversi eventi sia nella provincia di Varese, che nella provincia di Rieti, durante l’inaugurazione di un Bike Resort che sta nascendo sul Monte Terminillo (evento gestito da un’ Associazione locale ma che vedrà la Nostra collaborazione)

Alcuni degli eventi 2009 verranno proposti in collaborazione con altre Associazioni della Provincia di Varese; durante alcuni di questi verranno proposte dimostrazioni di alcune specialità della mountain bike tra cui il Bike Trial ed il dirt jump.

Non si esclude anche l’ organizzazione, durante gli eventi, delle manifestazioni sportive agonistiche connesse alla moutain bike.

Progetti futuri dello Staff:


  • Realizzazione di uno skill park modulabile ed itinerante;
  • Posizionamento di passerelle e strutture North-Shore all’interno del Parco RTO, per dare la possibilità anche agli amanti del Free-Ride e dello sloop-style di divertirsi;
  • Coinvolgere le aziende del settore (meccanico, abbigliamento e accessori) e realizzare un’area fieristica con l’opportunità di testare i prodotti;
  • Avviare la produzione di abbigliamento (tecnico e non) di Insubria Bike Festival®;
  • Realizzazione di uno skate/bike park coperto, del quale esiste già un progetto grafico e di cui si è già parlato in più di qualche circostanza con l’ amministrazione del Parco RTO
  • Recupero e gestione di una pista da Moto cross, situata in una posizione strategica all’ interno del Parco RTO, in collaborazione con un Moto Club locale, che vedrebbe anche lo sviluppo di un progetto eco-sostenibile con affitto di biciclette.

Tapascioni e non, tutti in marcia


Camminate FIASP-IVV in provincia di Varese


E finalmente si cammina in Valle, la nostra Valle.
Raduno dei camminatori Domenica 16 novembre a Gorla Maggiore per la 26a edizione della "MARCIA PODISTI VALLE OLONA" organizzata su percorsi 7-11 e 17 km tra i sentieri che costeggiano e il nostro fiume.
Partenza libera dalle ore 8:30 alle ore 9:30, da non perdere per gli appassionati di fotografia, scorci molto belli e qualche curiosita' non mancheranno di certo. Aspettiamo magari qualche foto dai camminatori all'indirizzo agopen08@gmail.com
Maggiori informazioni al n. 0331 36 50 32 Sig. Frigo Roberto
Sicuramente ci saro' anche io e chissa' mai di trovarci sul percorso per 4 chiacchiere in allegria.



Ago



giovedì 6 novembre 2008

Camminate FIASP-IVV in provincia di Varese

Camminate FIASP-IVV in provincia di Varese

Domenica 9 novembre ritrovo dei camminatori a Cimbro per la 34a edizione della Camminata di San Martino.
Sperando nella clemenza del tempo il G.S. Cimbro organizza una camminata su tre percorsi di km 6 - km 10 e km 18 con partenza libera tra le ore 8:30 e le 9:30.Maggiori ragguagli e informazioni dal Sig. Berrini Ermanno al numero telefonico 0331 94 65 22.

Notizie dai Tapascioni di Castellanza


La voglia di bel tempo ci riporta indietro di qualche mese e pubblichiamo una foto di alcuni TAPASCIONI durante una gita a Chatillon il 13/07/2008 per una camminata impegnativa e faticosa ma che è valsa veramente la pena di fare, anche per gli assaggi di fontina e salumi valdostani !!!
Stiamo già programmando altre gite e una serata per il 24 gennaio a favore dell'Ospedale di Wamba in Kenia di cui daremo notizia appena approntato il programma.

venerdì 31 ottobre 2008

Insubria bike festival su Facebook


Visto che i tempi erano maturi e considerato il fatto che bisogna inziare a pensare al "botto" del 2009...ebbene si, adesso ci siamo anche noi sul Social Network più gettonato del momento

Ci trovate anche su Facebook

Da qui pubblicheremo anche gli eventi che verranno (4+1) e tutto ciò che ci riguarderà da vicino

Seguiteci sempre anche sullo spazio ufficiale di Insubria Bike Festival

Per il momento vi diamo solo un'assaggio di quello che sarà il 2009...vi teniamo per la gola!!!

Per il 2009, stiamo lavorando all’ organizzazione di diversi eventi (per l'esattezza 5, 4 in collaborazione con altre Associazioni e Insubria Bike Festival 13-14 Giugno 2009) sia nella provincia di Varese, che al di fuori della stessa, è stata richiesta la Nostra collaborazione da parte di una Società della provincia di Rieti, che si sta occupando di realizzare un Bike Resort, sullo stile di quelli americani, sul Monte Terminillo.
Siamo stati, inoltre, contattati anche da due associazioni della provincia di Varese, per partecipare a degli appuntamenti insieme, che saranno presenti nelle piazze durante una serie di eventi sulle sponde del lago Maggiore...
In più...keep tuned.
Marco

mercoledì 29 ottobre 2008

Camminatori in trasferta a Como

DOMENICA 2 NOVEMBRE i camminatori della provincia di Varese emigreranno in quel di Como per partecipare alla 7a edizione della marcia denominata

7° Camminata d'Autunno

Organizzata dal C.D.G. Di Veniano (Co)
La manifestazione avra' svolgimento su dei bellissimi percorsi di km 7-12-19-25 con partenza libera dalle ore 8:30 alle ore 9:30.

Maggiori informazioni le potrete avere telefonando al Sig. Muraglia Emanuele al n. 031-891442.
Buona camminata a tutti!

Aspettiamo i vostri commenti e le vostre segnalazioni all'indirizzo agopen08@gmail.com.

Sono ben accette inoltre eventuali fotografie sui percorsi o dei partecipanti.

martedì 28 ottobre 2008

Caccia al tesoro abbandonato

La qualità delle acque dell'Olona non sarà ancora un fattore di cui vantarsi, ma sul fatto che il fondovalle circostante negli ultimi anni abbia registrato importanti passi avanti ci sono pochi dubbi. Per rendersene conto è sufficiente una breve passeggiata sui numerosi sentieri che accompagnano il corso del fiume. Anche spingendosi oltre gli attuali confini della pista ciclabile, è facile scorgere tracce di interventi dell'uomo finalmente mirati non allo sfruttamento ma al recupero e alla valorizzazione.

Tanto per citare gli esempi più recenti, la posa (doppia a causa di sciagurato atto di bullismo) del modello di locomotiva a Gorla Minore con relativo angolo relax, il recupero della costa a Gorla Maggiore, la cura amorevole con cui la Contrada dei Calimali a Fagnano Olona accudisce il Bosco nuovo OL affidatole esattamente un anno fa, e infine...

Infine basta, perchè a un certo punto la situazione si ribalta. Seguendo i binari della Ferrovia della Valmorea si arriva a un punto che sembrava destinato a diventare simbolo della volontà di recupero e al tempo stesso di collaborazione tra Associazioni.

Una zona che infatti a primavera del 2006 era stata indicata a modello si trova soprendentemente in condizioni di totale abbandono. Lasciando ai più volonterosi la facoltà di scoprire di persona l'area in questione e di segnalarla qui di seguito, alcune considerazioni meritano di essere sottolineate.

Per ripulire il tratto di binari interessato erano state coinvolte le Associazioni del paese, assegnando a ciascuna una porzione da curare e mantenere pulita. L'intero tracciato era stato inoltre adibito a percorso pedonale con tanto di segnaletica. Insomma, pur trattandosi di lavoro preso in carico da volontari, per il Comune la spesa c'era stata. L'area dove una volta sorgeva la stazione, sembrava inoltre destinata a diventare punto di riferimento per una serie di eventi nel corso della stagione.

Passando oggi per quella stessa strada, si fa fatica credere ai propri occhi. Di tutto il lavoro svolto e degli impegni assunti non è rimasta traccia. I binari sono ormai divenuti invisibili da tempo ricoperti dalla vegetazione. I segnali di percorso pedonale affiorano a fatica tra gli sterpi. La tanto decantata area per eventi si è trasformata in una coltivazione, con tanto di recinto, di ambrosia.

Difficile conoscere le ragioni che hanno portato a una tale realtà capace di smentire in pochi mesi annunci, proclami e promesse. Dalla stessa Associazione che segue il destino della Valmorea emergono perplessità. Sono invece diversi i sospetti che si potrebbero avanzare, ma questo è un altro discorso.

Quello che conta adesso è vedere chi è capace di scoprire il luogo in questione (le immagini possono aiutare). Un vero tesoro prima scoperto e poi abbandonato.
Geppe

giovedì 23 ottobre 2008

Varese Cammina

Camminata F.I.A.S.P - I.V.V

Domenica 26 Ottobre il Gruppo Podistico Stazione Uno di Gallarate organizza la 28 a edizione della Camminata delle foglie gialle, un appuntamento ormai tradizionale nel calendario delle marce della Provincia di Varese.

La camminata, a carattere non competitivo e sotto l’egida del Comitato Provinciale FIASP-IVV di Varese, si svolgerà su tre percorsi prevalentemente boschivi rispettivamente di
Km. 6 – 13 - 20
con partenza libera dalle ore 8:30 alle 9:30. Maggiori informazioni sulla manifestazione li potrete avere da Nuccio Cotta al n. telefonico 0331 78 62 72.

Invitiamo i Gruppi Podistici a inviare dati, foto e appunti sulle manifestazioni che si svolgeranno prossimamente all’indirizzo e-mail
agopen@gmail.it per essere inseriti nello spazio che ci dedica il sito http://www.valleolona.com/

mercoledì 22 ottobre 2008

The day After...delusione e amarezza

Che dire della giornata di domenica...non saprei neanche da dove inziare.

Iniziamo con il dire, per chi vuol sentire parlare di numeri, che tra gli avventori della Birreria Kapuziner e i visitatori del Casello n. 5 della Ferrovia della Valmorea abbiamo avuto all' incirca un centinaio di persone nell' area.

Dal Nostro punto di vista invece, i numeri sono proprio esigui: 4 i partecipanti all'escursione delle 11 (di cui 1 passato li per caso) e 2 bambini alle prese con gli ostacoli aritificiali nel percorso, senza contare Tommy (figlio di Ivan) che ha girato tutto il giorno provando e riprovando la mini-salita nel bosco; di coloro che preventivamente mi avevano avvisato della partecipazione nemmeno l'ombra e se si considera che l' unico bambino che aveva una bici sua (appena avuta per regalo) non è stato autorizzato dai genitori a cimentarsi nel percorso...

La cosa che più mi ha stupito è stato il fatto che di tutti i "bikers della domenica" che sono passati con le loro MTB accanto a me e ad Ivan mentre "disegnavamo" il percorso, all' incirca 4 gruppi mediamente composti di 8 persone, nessuno si è fermato a chiedere che cosa c'era li e tantomeno se si poteva provare il percorso (che questa volta prevedeva anche una "variante adulto", sempre all'interno del bosco) ...sembra come se qualcosa domenica remasse contro di noi.

Tutto a parte il tempo, una giornata d'autunno di quelle che in Lombardia se ne vedono due per stagione e la gente dov'era?? Boh, probabilmente a casa davanti a calcio e veline, oppure al centro commerciale... tanto per cambiare.

Capisco che in giro per la Provincia di Varese, e anche in quelle limitrofe, era un fermento di feste d'autunno e raduni vari, ma tutti lì sono andati?

Capisco che non a tutti piace andare in bicicletta, ma almeno la curiosità di vedere cosa succede di nuovo o quanto meno dare la possibilità a un bambino di sperimentare quanto sia abile sugli ostacoli artificiali...

Bah, sono un po' amareggiato dalla giornata di domenica, e si legge da questo scritto; più che altro mi spiace per Ivan che ci ha messo tutta la sua passione nella realizzazione della bascula, come tutta la sua professionalità nella realizzazione dei picchetti che delimitavano il percorso; grazie veramente Ivan, spero che tu partecipi presto al corso accompagnatori, così da darmi man forte in questa "battaglia di evangelizzazione-ciclistica della Valle".

Ma sono anche deluso. Più che altro deluso per aver visto uno dei cartelli, che indicano i percorsi all'interno del Parco del Rile Tenore Olona, già imbrattato dal fenomeno di turno che non aveva nulla da fare se non scrivere su uno di essi "PULITE I SENTIERI"; ma non avevi niente da fare? perchè non ti rimbocchi le maniche e dai una mano anche tu a tenerli puliti i sentieri, iniziando dal non imbrattare i cartelli, fenomeno? Le Amministrazioni del Parco hanno speso e stanno spendendo soldi per far sì che chi viene da fuori la Valle in visita, possa ammirare le bellezze naturali che vi si trovano senza star li a guardare la cartina più di tanto e senza rischiare di perdersi.

Molti di voi, specie che scrive sui giornali, si chiederanno il perchè abbia pubblicato questo post; qualcuno tempo fa mi disse che quando si organizzano questo genere di attività bisogna saper condividere sia gioie che dolori e che bisogna assumersi le proprie responsabilità nella buona e nella cattiva sorte; io lo sto facendo, in pochi sarebbero capaci di farlo.

Come sempre i ringraziamenti vanno a chi ha dato una mano e a chi ha messo del proprio in questo evento, senza star lì a vedere se gliene fosse entrato in tasca qualche cosa (sia monetariamente che a livello di immagine).

Ci tengo a precisare che tutto è stato organizzato, preparato e realizzato con la massima professionalità e passione...i pochi partecipanti e i presenti hanno fatto i loro complimenti...e non erano solo parenti!!!

Adesso inziamo a pensare al 2009, c'è molto da lavorare e Giugno è già vicino!!!


Marco Angeletti

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Insubria Bike Festival®
La Direzione
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+39 392294631
+39 3398823828

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http://www.myspace.com/insubriabikefestival

lunedì 20 ottobre 2008

Voglia d'Africa

Partecipazione numerosa giovedi' 16 ottobre nella Sala Conferenze della Biblioteca di Castellanza, per la presentazione del libro "Vertigine Africana" Un volume di poesie dedicato ai volontari che operano per l'Ospedale di Wamba in Kenia fondato e tuttora diretto dal nostro concittadino Dr.Silvio Prandoni, presente di persona alla serata.

Giulia Cagelli Borroni, l'autrice del volume ha letto alcune sue poesie e ci ha raccontato un po' di vita d'Africa, del Kenia dove da anni si reca per svolgere volontariato presso i Padri della Consolata nella diocesi di Maralal e in particolare presso l'ospedale di Wamba situato nel Nord, dove vivono le tribu' nomadi dei Samburu, Pokot e Turkana.

"Ho scritto queste poesie durante le mie presenze in Ospedale, dove ho avuto l'opportunita' di conoscere persone meravigliose per la loro generosita', lo spirito di iniziativa, l'altruismo. Ho imparato l'umilta' di avvicinare una natura primitiva, selvaggia e al tempo stesso incantevole, di incontrare le popolazioni locali nomadi con le loro tradizioni e la loro spontaneita' "

Bello sentir leggere di una terra lontana e ancora ricca di mistero per chi come me ha viaggiato poco.Ho ritrovato con tanto piacere il Dottor Prandoni, una persona che ha avuto parte notevole nella mia vita, una persona a cui devo dire grazie per quanto e' riuscito a trasmettermi seppur da lontano.

Nel 1974 ci siamo trovati con alcuni amici per far nascere un gruppo di camminatori (i TAPASCIONI) e per poter partecipare alle camminate che si svolgevano in provincia. Ci voleva pero' un legante, un "qualcosa" che facesse camminare assieme e sullo stesso percorso tante pesone... e' bastata una parola .. una mezza frase del Tanino (il nostro primo presidente, Castiglioni Gaetano) " ...conosco un medico che ha fondato un ospedale in Africa.."

Wamba, ecco il nome del magico collante che ancora oggi a distanza di 35 anni ci permette di esistere come Gruppo Sportivo Tapascioni.

A Wamba abbiamo dedicato la nostra annuale manifestazione podistica, con una partecipazione sempre vicina ai 1.000 iscritti, le nostre iniziative di sempre, tante giornate e tante serate a preparare e organizzare, ma sempre con piacere e con la consapevolezza di far del bene.

Dicevo ritrovato in quanto lunedi' sera il Dr. Prandoni ci ha ricevuto a casa, quattro chiacchiere, un po' di notizie sull' ospedale e anche quest'anno abbiamo avuto il piacere di consegnare direttamente a lui un assegno di 3.500 euro quale il ricavato delle nostre iniziative a favore dell'ospedale.

Gli facciamo pervenire anche dal blog i nostri piu' cordiali saluti e il nostro grazie per quanto ha fatto e ancora fara' per quelle popolazioni lontane.

Ago

giovedì 16 ottobre 2008

Three days before - programma

Lo Staff di Insubria Bike Festival, in collaborazione con AMI , Associazione Mountain Bike Italia - Scuola Maestri di Mountain Bike, con l' Associazione Amici della Ferrovia della Valmorea e con la Birreria Kapuziner Platz di Castelseprio (VA), organizza per Domenica 19 Ottobre una manifestazione gratuita denominata:

Sidro, Castagne e MTB: connubio d'Autunno

La manifestazione è inserita nel calendario delle attività del Parco PLIS del Rile Tenore Olona e patrocinata dai Comuni di Castiglione Olona e Castelseprio.

Il Programma della giornata definitivo prevede:

alle ore 11:00 un'escursione guidata in Mountain Bike lungo i sentieri del parco, aperta a tutti

alle ore 14:00 apertura del percorso artificiale (fino alle ore 16:00)

Caldarroste presso il Casello n. 5 della Ferrovia della Valmorea, a cura degli Amici della Ferrovia della Valmorea

Cucina Bavarese e Sidro a volontà presso la Birreria Kapuziner che per l'occasione "sfornerà" anche 2 piatti (tra cui un dolce) a base di castagne.

Per chi parteciperà all'escursione, e per chi intenderà usare il percorso artificiale, sono consigliati l'uso del casco e di abbigliamento consono alla pratica di un'attività sportiva. Inoltre tutti i partecipanti sono pregati di portare al seguito la propria bicicletta, in quanto non ci saranno MTB test da poter utilizzare, visto che nessuna Azienda del settore ha risposto all'invito in modo affermativo!!!

L'escursione e il percorso artificiale saranno a cura di Marco Angeletti, accompagnatore diplomato dell'Associazione Mountain Bike Italia - Scuola Maestri di Mountain Bike, referente della Scuola per la bassa Varesina e la Valle Olona e coordinatore dei Point - Centro Servizi della Scuola stessa.


Marco

mercoledì 15 ottobre 2008

Castellanza il Palio lo balla da sola

Sulla 'Prealpina' di oggi 15 Ottobre compare, a firma P.R., la seguente intervista all'assessore allo sport Simone Tornaghi. I cittadini si lamentano degli aumenti dei prezzi dei servizi del Palazzetto e l'Assessore allo Sport favoleggia una improbabile manifestazione, senza tradizione e senza futuro: se Castellanza non ha 'rioni' a che scopo inventarseli? Tanto per scimmiottare i nostri vicino di casa? Non è bastata la non entusiasmante esperienza del Palio della Valle per capire che oggi sono altre le iniziative che creano partecipazione? Non sarebbe meglio valorizzare altri fattori specifici della nostra città piuttosto che cercare di dare vita a modelli riciclati?
Ecco il testo dell'intervista
«Vogliamo un Palio tutto nostro». L’assessore Simone Tornaghi dà voce ad una proposta che peraltro circola già in città. Il nostro Palio - «Non ci va bene il Palio della Valle Olona. Nulla contro la manifestazione ma l’anno in cui abbiamo aderito non abbiamo visto una significativa mobilitazione della gente, anzi. Allora non ha senso continuare un progetto non condiviso. Meglio che rispolveriamo il nostro Palio».

Ovvio che Tornaghi trova molti sostenitori della sua idea, anche se non mancano quelli che amerebbero il bacino della Valle più ampio e con una risonanza maggiore. Comunque ha senso la controproposta. E d’altra parte anche i sei comuni della Valle, già incorporati nel Palio sull’Olona, non piangeranno di non avere Castellanza che non è mai stata convinta di questa iniziativa ludica.

Aumentare i rioni - La proposta di Tornaghi aggiunge una seconda novità: rispolverare altri rioni oltre ai tradizionali Insù e Ingiò. «Non sarebbe male riprendere 6-7 contrade che abbiano un valore aggregativo reale, penso al Gelso, l’Arco, la Madonnina, San Bernardo, eccetera ». Aumentare i rioni significherebbe creare animazione più diffusa in città e invogliare interi quartieri ad aderire al programma dei giochi. Perpetuare la contesa tra Insù e Ingiò diventa troppo lacerante, meglio allargare l’orizzonte a vecchie e nuove situazioni urbanistiche castellanzesi ». E’ quello che fanno anche comuni più piccoli dove le aggregazioni delle contrade sono numerose e diffuse, molteplicità che rappresenta una chiave del successo delle sfide popolari.

Privilegiare i ragazzi - Altro connotato: coinvolgere i bambini. «Sarebbe bello privilegiare i ragazzi per coinvolgere le famiglie - continua Tornaghi - In questo modo eviteremmo il tifo esasperato e un manifestazioni sgangherate di partecipazione emotiva. Il Palio deve pur sempre essere un’occasione di svago e un momento di incontro tra le persone. Questa finalità sociale e ludica deve prevalere su ogni altro aspetto pur importante».

Le verifiche - Tornaghi intende portare avanti la proposta incontrando le associazioni cittadine e ragionando con il vecchio comitato del Palio ogni aspetto della nuova organizzazione. Anche le scuole sono state sensibilizzate e risultano interessate. Quanto alla Valle, continuerà la sua kermesse anche senza Castellanza.


Celso

martedì 30 settembre 2008

Che gusto poter dire: "Io c'ero", "L'avevo detto"

Mentre Varese e i varesini riprendono perplessi il possesso della propria città, dopo che la tanto annunciata invasione alla luce dei fatti si è rivelata poco più di una scampagnata, per i Mondiali di Ciclismo di Varese 2008 è già il tempo dei ricordi.

In quel misto di sollievo e nostalgia, tipica di esperienze tanto sognate che poi si consumano nel giro di pochi minuti, affiorano in ordine sparso sensazioni e ricordi di queste giornate storiche.

A parte qualche intoppo nell'inedita cerimonia di apertura, tutto sembra essere andato per il meglio. Più che le dichiarazioni di circostanza, la conferma arriva dagli addetti ai lavori, soprattutto stranieri, presenti tanto nel Cycle Stadium come sul percorso di gara.

Forse meno ortodossa, ma certamente più sincera, la soddisfazione dimostrata dallo stuolo di tifosi norvegesi che, dopo essersi accampati a centinaia sulla salita dei Ronchi, hanno passato la giornata a festeggiare anche dopo che Kurt-Asleil Arvesen, loro idolo ben stampato sulle magliette, si è ritirato. Con estrema soddisfazione dei chioschi che hanno dovuto provvedere a rifornimenti straordinari di birra.

Proprio la salita più spettacolare del circuito però, è l'emblema del problema maggiore registrato dall'evento. Le cifre ufficiali parlano di 650 mila spettatori complessivi per l'intera settimana e di 350 mila per la domenica. In pochi saranno diposti ad ammetterlo, ma con tutta probabilità ci si aspettava di più. Come ci si attendeva di più in fatto di turisti. Le misure prese per non congestionare il centro cittadino di fatto hanno prodotto un'insolita tranquillità per le vie commerciali, mentre buona parte del traffico era stato dirottato sulla circonvallazione e sul nuovo moncone di tangenziale, con il risultato di ingorghi memorabili a fare da cornice a una calma inquietante.

Agli appassionati di ciclismo abituati a vedere i pendii delle tappe di montagna del Giro d'Italia gremiti di tifosi all'inverosimile la cosa non è sfuggita. Sulle rampe dei Ronchi, i presenti si contavano infatti a centinaia più che a migliaia. Ma una spiegazione potrebbe non essere molto lontana. Basta infatti considerare che domenica per entrare nello stadio era necessario pagare un biglietto che andava di 40 euro per il parterre ai 200 per le tribune. Per entrare sulla via dei Ronchi, 28 euro a persona. In ogni caso, una famiglia media di 4 persone si trovava a dover spendere almeno un centinaio di euro. Una cifra decisamente alta per uno sport popolare come il ciclismo. E per giunta nel momento in cui si trova a dover accusare un pesante calo di popolarità.
A parte questo, è doveroso ricordare come buona parte dell'esito positivo della manifestazione è da riconoscere alla pattuglia di volontari di tutte le età. Un raro esempio di personale di servizio cortese e comprensivo anche nei momenti più delicati della corsa.

Più che senzazioni, comunque, sono ormai dei ricordi. Ricordi impreziositi dall'essere stati vissuti dal vivo. Come l'andatura sonnolenta dei primi giri, lo scatto incredibile di Ballan verso la storia e tutti quei momenti che non sarebbe stato possibile assaporare in televisione. Come per esempio il passaggio dei corridori sconosciuti distanziati di minuti dopo pochi chilometri che arrancano sui tornanti, oppure la memorabile passerella di Bettini, che mentre i propri compagni si giocavano la maglia iridata sfilava tra due ali di tifosi tutti per lui e poteva permettrsi di dispensare saluti.

Certamente, con il tempo il valore di poter dire "c'ero anch'io", non sarà solo sintomo di vecchiaia, ma un ricordo indimenticabile. Nel frattempo, c'è spazio anche per una piccola rivincita: aver avuto il sostegno inconsapevole di tutti gli addetti ai lavori nel considerare il percorso non particolarmente impegnativo e selettivo. Esattamente quello che mi sono ostinato ad affermare per mesi davanti alle espressioni contrariate di appassionati, cicloamatori o semplici pettegoli, ufficialmente molto più competenti di me.
Geppe




lunedì 29 settembre 2008

Una bella giornata

Ultima domenica di settembre con gli eventi che si succedono a ritmo incalzante.

Esageratamente incalzante!

  • Ore 6:55 sveglia c'e' Valentino Rossi e il suo ottavo titolo Mondiale di Motociclismo
  • Ore 9:03 si parte per una camminatina di 12 km in mezzo ai bos..ops alla pattumiera nei boschi
  • Ore 14:00 DISASTRO Ferrari.. ho spento la TV delusissimo..
  • Ore 17:07 "BISOGNA (!!!) andare alla Giardineria e alla Metro!" Ordine categorico ed imperativo della LEI di casa ... ma un piacere sentire alla radio della grande vittoria di Ballan nel Campionato del Mondo di Ciclismo
  • Ore 20:27 partita di calcio ...sofferenza fino al 95mo minuto ...e poi ..poi grande festa (chissa' per chi faccio il tifo?)
Nel pomeriggio dopo aver spento la tivvu' (Ferrari dove sei ?????) sono andato al
in piazza Castegnate trasformata in un vero e proprio palcoscenico tutto dedicato ai giovani e agli amanti della musica rock. I giovani hanno avuto così a loro disposizione uno spazio per poter suonare in un vero e proprio evento-concerto e in cui tante rock band giovanili del territorio hanno potuto esibirsi senza sostenere alcun costo. Gruppi come “Razzle Dazzle” o “This Grace”, già affermati, e tanti altri giovanissimi. Un intero pomeriggio di musica, quindi, per aggregare i giovani, per comunicare messaggi positivi e far rivivere piazza Castegnate. Tra i gruppi partecipanti nel pomeriggio una segnalazione particolare per il gruppo che molto probabilmente alla batteria annovera il piu' giovane partecipante al Festival. Complimenti a loro (vedi foto) e agli organizzatori dell'evento.
We eat babycakes



Ago

venerdì 26 settembre 2008

Strade mondiali: tangenziali, ingorghi e circuito

Un Campionato del Mondo è sempre un avvenimento da non perdere. A maggior ragione quando si tratta di uno sport popolare come il ciclismo in una delle terre dove raccoglie maggiori consensi. Ancora meglio, quando si ha la possibilità di unire l'utile al dilettevole, vale a dire combinare lavoro e piacere. Insomma, seguire Varese 2008 come giornalista.

Innegabili i vantaggi. Un pass valido per tutte le giornate di gara, una sala stampa confortevole dove poter svolgere il propio lavoro, una tribuna stampa con vista sul traguardo fornita di comodi banchi e monitor personali.

Ma per godere di tali privilegi è necessario pagare qualche prezzo. Mentre alle emittenti televisive e radiofoniche sono riservate le prime file battute da un sole che rende problematico seguire la corsa sugli schermi, le file restanti all'ombra possono godere di un particolare microclima dal sapore invernale. Per superare indenni la giornata è necessario coprirsi di conseguenza e non curarsi degli sguardi perplessi che a pochi di metri di distanza, dall'altra parte del rettilineo d'arrivo, non solo si chiedono chi siano quelle facce sconosciute che passano per giornalisti ma, mentre si godono in canottiera il tepore del sole settembrino, si domandano soprattutto il perchè di tale abbigliamento.

Prima ancora di affrontare questi imprevisti però, al Cycle Stadium bisogna arrivarci. E siccome nella vita non bisogna farsi mancare niente, dopo l'esperienza su ferro andava sperimentata quella su gomma. Pochi giorni prima della cerimonia di apertura, alla presenza delle autorità del caso è stata inaugurata la cosiddetta tangenziale di Varese. Quale migliore occasione per sperimentarne gli effetti sui tempi di percorrenza?

Arrivato alle porte di Varese 45 minuti prima del termine massimo per la chiusura delle strade, la nuova arteria scorre veloce per alcuni chilometri. Dopodichè, come per magia, l'ampia carreggiata si chiude a imbuto in quella che ha tutta l'aria di una circonvallazione urbana. Dove, causa chiusura di buona parte delle strade cittadine, si è riversato tutto il traffico. Risultato: trenta minuti di colonna fino al primo varco utile per implorare il servizio di sicurezza di concedere l'accesso, così da arrivare allo stadio in tempo utile e al tempo stesso guadagnarsi gli improperi dei residenti costretti a fare marcia indietro e darsi alla macchia per non turbare il clima della manifestazione. Per il resto della tangenziale, appuntamento al prossimo mondiale varesino, forse.

E' tempo però di pensare alla gara. Oggi è la giornata della prima corsa in linea (si dice così, anche se si corre in circuito), quella degli Under 23, i più giovani. La prima impressione è che se questi ragazzi hanno davanti a loro ampi spazi di miglioramento, tra qualche anno incontreranno seri problemi con gli autovelox. Dopo i primi giri però, mentre le seconde linee si danno battaglia nelle prime posizioni e i favoriti pedalano coperti nella pancia del gruppo (linguaggio forbito appreso frequentando la sala stampa), è interessante curarsi delle retrovie, quelle che presto vengono dimenticate dalle telecamere.

Si ha modo così di scoprire la presenza di ciclisti dalle insolite provenienza, come per esempio la Moldova o la Malesia. Ma, soprattutto, un ciclista Algerino che mentre tra sè e sè sembra pensare "chi me l'ha fatto fare", accumula diversi minuti di distacco al giro. Questo e il moldavo si ritrovano presto a pedalare insieme, e subito dopo la coppia diventra un trio, grazie al cedimento di un secondo corridore algerino.
Mentre davanti si dannano per manterene la posizione, i tre ragazzi se la prendono comoda, al passo di un cicloturista varesotto in una domenica d'estate (e non è comunque poco). Sorge spontaneo un dubbio. Che, mentre i primi passano talmente concentrati da ignorare l'incoraggiamento collettivo del pubblico, questi in realtà vogliano godersi l'applauso corale che gli spettatori inteneriti riservano loro personalmente.

A pochi giri dal termine, mentre gli azzurri Caruso e Oss trascinano la fuga a cinque, anche il gruppetto di coda si è disgregato. Resta in corsa solo uno dei due algerini che può approfittare diun tempestivo (voluto?) doppiaggio proprio in prossimità del traguardo per sfilare insieme al gruppo.

La corsa entra nel vivo. Nel frattempo che uno è tutto a preso a scrivere una cosa ne sono successe almeno altre tre. I cinque di testa sono diventati sette, Caruso ha tentato di scappare, uno dei due tedeschi che avevano iniziato la fuga decisiva si è perso per strada. Insomma, come mi informano i colleghi stranieri seduti a fianco, al tempo stesso preoccupati e incuriositi dal mio trafficare con la tastiera, siamo alle battute decisive. A conferma, suona la campana, e mezzogiorno è già passato da un pezzo, quindi senza ombra di dubbio, scocca l'inizio dell'ultima tornata.

Due italiani, un inglese, un francese, un tedesco. Non è una barzelletta, ma il gruppo di testa. Nel quale si è intrufolato da subito anche un colombiano che cerca sornione di fare finta di niente, aspettando che, come d'abitudine, gli europei si mettano d'accordo sul da farsi per provare a farli tutti fessi.

Il pubblico, al sole beati loro, non fa fatica a scaldarsi. Non sono tantissimi, per la verità, anche perchè per entrare nel parterre ci vogliono 20 euro (domenica saranno 40!). Molti di più per sedere sulle tribune (domenica ce ne vorranno centinaia). Ma si fa sentire e notare senza fatica. Anche perchè i tifosi nordici non hanno certo esitato ad assaporare la birra prodotta a pochi chilometri.

La salita decisiva. Quella via dei Ronchi che personalmente faccio fatica a scalare una volta sola in tutta calma loro se la sono bevuta dieci volte a tutta. Forse è anche per questo che mentre loro pedalano io siedo in tribuna stampa.

Ci si aspetta che da un momento all'altro uno dei sei scatti. Invece nessuno azzarda la mossa, così rientrano altri tre, l'italiano Ponzi, un russo e un portoghese. In città deve esserci traffico, perchè il gruppetto rallenta e alle loro spalle un olandese rientra a velocità assurda. Ho perso il conto di quanti sono, ma la cosa si fa interessante.

Soprattutto, perchè non ero andato molto lontano. All'ingresso dello stadio, alla chetichella il colombiano Duarte Arevalo Fabio Andres se ne va e non lo vedono più se non dopo il traguardo. Gli italiani? Simone Ponzi secondo e Daniel Oss ottavo. Mannaggia, è andata buca.

Pazienza, magari nei prossimi due giorni andrà meglio. Nel frattempo, è ora di provare a tornare a casa. Magari evitando la tangenziale per non correre il rischio di dover ripartire prima ancora di essere arrivato.



Geppe



mercoledì 24 settembre 2008

L'altra Varese ai Mondiali di Ciclismo

Una città al lavoro da diversi anni per farsi trovare all'evento in piena forma. Una provincia in fermento per offrire il proprio contributo e al tempo stesso conquistare una fetta, anche piccola, di visibilità. Meglio ancira, se accompagnata da qualche contributo concreto. Una marcia di avvicinamento segnata da timori e attesa sempre più spasmodica fino al grande giorno dell'apertura ufficiale.

Tutto questo è stata Varese negli ultimi tempi a causa dei preparativi per i Campionati Mondiali di ciclismo su strada tornati della Città Giardino a distanza di 57 anni.

Finalmente il grande momento è arrivato. Ma, come spesso capita in queste occasioni, gli intoppi sono all'ordine del giorno. Che Varese sia una provincia tra le più appassionate di ciclismo su strada in Italia ma non solo è un fatto noto da tempo. Ma quanto successo lunedì sera nei pressi dell'inedito Cycle Stadium (l'Ippodromo cittadino) è andato oltre. Per buona parte degli interventi è stato praticamente impossibile accedere alle tribune, causa afflusso al di sopra di ogni aspettativa, complice la buona volontà dell'organizzazione di offrire per l'occasione l'accesso gratuito. Risultato: mentre all'interno si susseguiva il programma, all'esterno spettatori, operatori e perfino giornalisti cercavano disorientati di districarsi tra la folla e il personale addetto alla sicurezza.

Scenario completamente ribaltato nei primi giorni di gara. In una città dalle scuole chiuse per una settimana e con buona parte dei residenti in ferie più o meno volontarie, per le vie cittadine regna una calma surreale, da pieno agosto con il clima di fine ottobre.

Capita così che tra disinformazione dei (dis)information point e ritardi dei treni ci si trovi a dover coprire a piedi (neppure in bicicletta) la distanza tra la stazione e la sala stampa (circa 3 km), senza riscire a scoprire se la presenza di una navetta sia o meno frutto della fantasia o di qualche illusione.

Ma il buon cronista fa tesoro anche delle avversità e così la scarpinata fuori programma si trasfomra nell'occasione buona per tastare il polso all'altra Varese, quella che vive al di fuori del ciclismo e si trova suo malgrado a dover fare da cornice alle gare.

Mentre le leggende metropolitane narrano come buona parte dei cittadini sia impegnata a ridipingere l'appartamento causando un'impennata improvvisa nel prezzo della tinta, i commercianti, nel pieno rispetto del clima di austerità combinato al leggendario pragmatismo lombardo, hanno assecondato il clima mondiale riempiendo le proprie vetrine di velocipedi spesso recuperati in qualche cantina. Chi non ha potuto approfittare del rivenditore di zona per ospitare l'ultimo modello in carbonio con relativa pubblicità si è così arrangiato con qualsiasi veicolo, purchè a due ruote e munito di pedali che è risultato buono per dichiararsi in clima Mondiali.

Di fronte alle vetrine, strade pressochè deserte, tante chiuse al traffico anche lontano dalle gare e pochi spettatori per questa curiosa rassegna di storia della bicicletta dal sapore casereccio.

Chi non ha resistito alla tentazione/necessità di una vacanza fuori stagione, si ritrova così insieme agli appassioanti delle due ruote al Cycle Stadium, tempio delle gare. Qua sì che finalmente è possibile respirare l'aria del mondiale. Atleti e pubblico offorno uno spettacolo unico nel suo genere. Appassionati, addetti ai lavori, volontari, ciclisti che non rinunciano alla bicicletta e alle relative scarpe con tacchette neppure per salire sulle tribune, giornalisti navigati, cronisti spaesati alle prime armi e semplici curiosi formano un miscuglio di umanità tutto da scoprire.

Guardandosi intorno, ci si accorge presto che le bandiere regionali sono più di quelle nazionali. Curioso come vessilli dei Paesi Baschi o Fiamminghi si affiancano i più nostrani stendardi Padani senza provocare l'usuale ondata scomposta di dichiarazioni scandalizzate ogni volta che il Sole delle Alpi compare alla vista di soggetti particolarmente irascibili.

Evidente anche il contrasto creato da tribune e viali dell'ippodromo affollati anche in un giorno di gara tra i meno gettonati. Sembra quasi che all'interno del Cycle Stadium una forza misteriosa attragga oltre ai tifosi giunti appositamente sul posto i pochi reduci varesini che non hanno osato abbandonare la postazione nel momento della tempesta. Per loro, la consolazione che un altro giorno è passato e domenica sera non è poi così lontana.

A proposito, in mezzo a tutto questo, la statunitense Amber Neben si è aggiudicata il titolo della cronometro femminile. Complimenti a lei e tutti quelli, giornalisti a parte, che la conoscevano prima che tagliasse il traguardo e comparisse sui maxi-schermi con la relativa scritta.


Geppe




martedì 16 settembre 2008

Sidro, castagne, MTB e... immondizia


Spero che il buon Marco mi perdonerà questa piccola intrusione nel suo argomento principe, ma quello che ho vissuto ieri mi ha proprio fatto andare in bestia. Dopo un fine settimana di pioggia, l'idea un breve giro in bicicletta al sole di fine estate mi era sembrata decisamente invitante. Questa volta però rinnegando la vocazione del 'bitumaro', alla mia abituale uscita su strada ho preferito un giro nei boschi in MTB. Ne è uscito un itinerario che potrebbe risultare interessante per l'ormai prossimo Insubria Bike Festival di ottobre. A patto che a sidro e castagne qualcuno sia disposto ad affiancare una bella montagna di rifuti.


Già, perchè nonostante le buone intenzioni, le firme di accordi ufficiali, le dichiarazioni di facciata, e le giornate di pulizia buone solo per l'Associazione di turno desiderosa di farsi pubblicità a spese dell'Amministazione, a farla da padrona nei boschi della zona non è la natura ma una quantità sempre maggiore di rifiuti. Destinati, sembra, a restare lì nella massima indifferenza. Non trascurerei anche il fatto che l'itinerario in questione attraversa due dei tre Plis della Valle Olona: Parco del Medio Olona e Bosco del Rugaredo.


Per chi volesse intraprendere questo viaggio dell'orrore, il ritrovo di partenza è presso il campo sportivo di Marnate. Non è un luogo casuale, ma il punto dove prende il via il Percorso dei Fontanili, uno dei più suggestivi (in teoria) della Valle Olona.


Arrivando da Rescaldina, il tema portante dell'escursione è chiaro da subito. Ma non si tratta di sentieri, alberi, prati, mughetti e cose del genere. Sin dalla partenza, la cornice è caratterizzata da macerie, pneumatici, sacchetti di ogni forma e dimensione pieni di qualsiasi cosa, mobili, ecc. In buona parte, abbandoni segnalati da mesi e rigorosamente lasciati inalterati.


Anche addentrandosi nella boscaglia la situazione non migliora più di tanto. La mancanza di sbarre (quelle che ci sono dimenticate spesso aperte o forzate), permette a chiunque di avanzare in auto o furgone tra gli alberi fino al punto desiderato per compiere i propri comodi. Nonostante la fitta rete di viottoli inoltre, non c'è pericolo di perdersi. Per arrivare a una strada asfaltata è sufficiente dirigersi in direzione dell'aumento dei rifiuti abbandonati. Il momento che si arriva a dover aggirare vere e proprie colline di rifiuti significa che ormai si è a ridosso della provinciale.


Risalendo i boschi verso nord, cambia la competenza territoriale entrando nel territorio di Gorla Minore, ma lo spettacolo resta lo stesso. Meritano però una sosta alcuni luoghi diventati ormai simbolici. Per esempio, un angolo nel territorio di Gorla Minore dove dalla scorsa primavera un intero carico avanzato da una ristrutturazione domestica caratterizza il panorama, ha subito un'evoluzione. Mentre calcinacci e altri elementi non infiammabili sono rimasti pressochè invariati, il mobilio e il materiale plastico sono stati dati alle fiamme. Se è un modo di rimediare alla imbarazzante situazione, desta qualche perplessità. Così come le numerose siringhe che da tempo danno un tocco in più allo scempio.


Non si può però dire che la vegetazione non cresca rigogliosa. In tutta questa fascia infatti abbondano intere distese di ambrosia, un'erba che per legge dovrebbe essere tagliata almeno tre volte nel corso dell'estate. Casomai qualcuno fosse indifferente, o assuefatto, alla vista dei rifiuti, può in questo modo avere la possibilità di essere colpito da un violento attacco di allergia.


Proseguendo l'escursione, anche una buona notizia. Poco oltre, si incontra infatti una specie di circuito per moto da cross, a quanto risulta curato dal Moto Club Agusta. Si tratta della porzione di boschi più curata e pulita in assoluto, a dimostrazione che anche tra i tanto discussi appassionati della moto da cross per le loro scorribande fuori strada non manca chi ci tiene a preservare i boschi e che in fondo non è poi così difficile.

Il tracciato corre parallelo alla SP19, diverse centinaia di metri sulla destra pedalando in direzione di Cairate. In prossimità di un cartello che ricorda come ci si trovi all'interno di un Plis, un altro punto emblematico, ormai storico. Sono infatti anni (anche questa segnalata più volte) che tra gli alberi riposa la carcassa di un'autobile abbandonata a sè stessa. Forse la speranza è che uno smottamento prima o poi la faccia sparire nel terreno circostante.

L'ultima via asfaltata che si incrocia è quella che porta alla discarica di Gorla Maggiore. Per assurdo, qua la situazione è leggermente migliore. Di ambrosia se ne trova sempre in abbondanza, ma almeno dai rifiuti, i boschi sembrano essere almeno in parte risparmiati.


Dopo un breve tratto di provinciale, si può tornare nei boschi, proprio all'altezza di quella fetta di territorio ufficialmente sotto le cure di Fagnano Olona, il Comune capofila del Medio Olona. In realtà, sembra terra di nessuno.


Nel tratto di boschi adiacente ad alcune fattorie, alcuni dei reperti rinvenuti la scorsa primavera sono stati rimossi (naturalmente solo una parte), ma lo spettacolo non cambia. Dopo che Cairate ha prontamente chiuso con le sbarre i punti più critici, la zona di scarico preferita sembra sia diventa questa. Per i più interessati, il campionario presente nel raggio di poche centiana di metri è particolarmente variegato: oltre alla tradizionale collina di tegole e mattoni, giocattoli di ogni tipo, frigoriferi, sedie e sacchetti di ogni forma e dimensione. Dai più misteriosi a quelli invece dal contenuto inequivocabile: si tratta di buste di plastica che le gentili signorine che esercitano nella zona appendono ai rami degli alberi per gettare i resti del proprio lavoro. Se non altro, qualcuno che si cura di salvare almeno l'apparenza dei nostri boschi.


L'itinerario è quasi al termine. Per i più temerari, si può anche affrontare una ripida discesa in Valle Olona passando da un noto agriturismo di Fagnano Olona. A condizione però di esere in grado di fare lo slalom tra una serie imprecisata di sacchi neri contenenti polistirolo ed altro materiale isolante.


A conti fatti, tra una firma e una dichiarazione, si potrebbe valutare l'ipotesi di realizzare un'apposita documentazione per questo tracciato, avendo cura di stampare anche i richiami a tutti i punti con i ritrovamenti più rappresentativi. Con tutta probabilità i rifiuti resteranno lì ancora tanto di quel tempo che il problema semmai si proporrà dopo anni, in occasione di una eventuale ristampa.



Geppe

lunedì 8 settembre 2008

News dal fronte...quello di Insubria Bike Festival!!


Well...

Iniziamo dal concorso "Grafici Ambiziosi": è stato vinto da un ragazzo di Verona con il logo che vedete all'inzio del post...bello è? La produzione di maglie e felpe inzierà speriamo presto, intanto potete prenotare la vostra, quindi non esitate a scriverci.

Passiamo poi alla Festa della Bascula, svoltasi domenica 7 Settembre a Castiglione Olona (VA) e organizzata dall'Associazione Amici della Ferrovia della Valmorea e Immaginarte, all'interno delle manifestazioni programmate dal Parco RTO, e dove io sono intervenuto con il percorso artificiale per mountain bike e uno stand (condiviso con ValleOlona.com) dell'ormai noto Insubria Bike Festival.
...mattinata tranquilla con molti visitatori ma nessuno "cliente" per il percorso, a parte un bimbo che però ha rinunciato, preso un po' dalla timidezza e qualche adulto che si voleva cimentare ma ha rinunciato...da non sottovalutare la prova dell'Assessore Enrico Vizza a bordo di una bici elettrica!!!

Al pomeriggio poi il percorso è stato letteralmente preso d'assalto da circa 30 bambini, che mi hanno dato il tempo appena appena per mangiare un panino... Quando mi sono preso una pausa per un caffè, al ritorno li ho trovati tutti seduti sulla rampa... Sembrava un'occupazione degna degli anni di piombo!!! Loro si sono divertiti e io sono rimasto soddisfatto, tanto che ho intenzione di allargare il percorso aggiungendo un nuovo pezzo.

Concludo con il ricordarvi che il 19 Ottobre ci sarà un nuovo evento, sempre all'interno delle maniestazioni del Parco RTO, che vedrà questa volta collaborare lo Staff di Insubria Bike Festival, lo Staff della Birreria Kapuziner platz e gli Amici della Ferrovia della Valmorea con buon sidro, ottime castagne arrosto, prelibatezze culinarie bavaresi (e forse anche un menù appositamente studiato per la giornata) e poi escursioni in mountain bike e percorso artificiale per piccini e chissà non riusciremo ad avere il primo adulto all'interno dello stesso...chi si vuole mettere alla prova??


A presto
Marco