mercoledì 2 dicembre 2009

Morewood, diamante a due ruote

Grazie alla disponibilità di Bikestyle, importatore ufficiale per l'Italia, abbiamo avuto la possibilità durante il 3° raduno MTB a Lonate Ceppino (1° Novembre 2009) di testare il “gioiello” del dinamico marchio Sudafricano Morewood.

Va subito detto che i percorsi della Valle Olona non sono il terreno ideale per la bici oggetto della nostra review, infatti la Zuza è un mezzo votato principalmente alle discipline gravity.

La Zuza è una full che adotta il classico schema monocross caro a Morewood, un sistema giudicato da molti superato o forse solo fuori moda ma non dai progettisti Morewood che lo hanno adottato praticamente per tutti i modelli in catalogo.

Ormai esigenze di neutralità del carro durante la pedalata, progressività ma anche, secondo molti, di puro marketing hanno portato al proliferare di sistemi sempre più sofisticati e raffinati di sistemi ammortizzanti.

Il sistema monocross all'apparenza può sembrare molto semplice visto il suo rapporto pressochè diretto con l'ammortizzatore ma in realtà non lo è affatto, se i punti di infulcro ed il carro posteriore non sono progettati con la massima cura il risultato può essere un clamoroso “flop”.

Osservando il telaio ci accorgiamo subito di essere di fronte ad una realizzazione fatta con grande cura, saldature perfette, verniciatura accurata e resistente (molto bello il colore azzurro) e, cosa che non guasta, decal molto “cool”.

Il montaggio “standard” prevede ammortizzatore Rock Shox Vivid, forcella Domain 318 U-Turn da 160mm, gruppo cambio Sram X.9, freni Formula Mega e componentistica Spank (molto belli i cerchi Subrosa e la piega da 700mm)

Dopo un controllo veloce alla bici, peraltro ricevuta in condizioni perfette, partiamo pedalando subito su strada sterrata, chiaramente non abbiamo sotto il sedere un mezzo da XC marathon e la posizione, anche se il telaio con tubo sella non interrotto ci pemette di alzare molto la sella, non è certo l'ideale per lunghe pedalate.

Si capisce subito che la Zuza, grazie ad un interasse ridotto, è un bici nervosa, reattiva e divertente ma richiede una certa attenzione alla guida, sotto questo aspetto mi ricorda un po' la Commencal Furious.

E' ovvio che un percorso come il nostro lungo il corso del fiume Olona costituito da saliscendi in single-track nel bosco non è il suo terreno ideale, non è certo un mezzo da rilancare nei corti strappi tecnici che spesso troviamo nei meravigliosi boschi del parco RTO.

Qualche volta siamo costretti a scendere, il fondo smosso, le gomme con sezione bella generosa, un ammortizzatore a molla (quindi senza piattaforma stabile) ed il peso della Zuza non sono l'ideale per alzarsi sui pedali e superare gli strappi.

Ovvio che quando la pendenza si fa negativa il “puledro” inizia a scalpitare e nei corti sentieri tecnici del nostro percorso i compagni in sella delle loro iperleggere XC bike vengono passati da un missile azzurro!!

Anche con “soli” 160mm di escursione la Zuza si mangia tutto e grazie anche all'ottima piega Spank da 700mm buttarsi sulle spondine naturali delle curve nel bosco è puro divertimento.

Occhio però perchè con l'interasse ridotto che abbiamo le reazioni a volte sono un po' violente e ci vuole un po' di fisicità per riportare la Zuza sulla retta via, ma questo, se non comporta rovinose cadute è un esercizio per molti bikers piacevole e “adrenalinizzante”.

Per un mezzo così la scelta del sistema frenante non poteva che essere per i Formula, ottimi come sempre, anche i Mega, che provavo per la prima volta non smentiscono la proverbiale qualità del marchio Toscano.

La Zuza è una bici “fisica” , corta, secca, bisogna domarla e lei ti ripaga con senzazioni forti.

Nonostante lo abbia fatto per circa 3 ore, non si può dire certo che la Zuza sia una bici “padalabile”.

Premesso che il concetto di pedalabilità di un mezzo è sempre assai soggettivo, secondo me la Zuza non è l'ideale per lunghe salite pedalate, o il “Light Freeride” (come odio tutte queste etichette!!!).

Secondo noi il terreno ideale della Zuza sono i bike park, il north shore e lo slopestyle (i ragazzi che nel pomeriggio hanno fatto un po' di esibizione di dirt ne sono rimasti entusiasti).

In conclusione possiamo dire che la Zuza è una bici realizzata con grande cura, senza fronzoli, fatta per chi bada più alla sostanza e vuole un mezzo essenziale ed efficace che assicuri divertimento e adrenalina, in cambio chiede se non proprio mani esperte almeno grande concentrazione nella guida.

Forcella: Domain 318 115-160mm

Ammo: Rockshox Vivid5.1

Gruppo: Sram X.9

Guarnitura: doppia corona Truvativ

Freni: Formula Mega white

Ruote: Spank Subrosa white

Sella: Spank

Manubrio/att.manubrio: Spank

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