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lunedì 8 ottobre 2012

La voglia di salvare l'Olona fa acqua, anzi schiuma

A quattro giorni di distanza dalle prime segnalazioni, nell'Olona sono ancora visibili le tracce del nuovo scarico di materiali inquinanti, capaci di rendere il letto del fiume più simile a una vasca da bagno ricolma di bagnoschiuma piuttosto che un corso d'acqua. Fino a qua, tutto sommato niente di nuovo. Non è la prima volta che questo succede e quasi certamente neppure l'ultima. Soprattutto però, ancora una volta è difficile sapere qualcosa sull'autore del gesto.

Eppure non sarebbe così difficile almeno provare a mostrare un po' più di interesse. In fondo, c'è chi per incarico, con relativa retribuzione, è chiamato a tutelare l'ambiente e gli abitanti. Per cominciare, basterebbe prendersi a cuore il problema. Banalmente, alzarsi dalla poltrona e studiare la situazione da vicino. Complice la pista ciclopedonale che scorre spesso a fianco del fiume l'operazione non richiede neppure spirito d'avventura. 

Tanto per cominciare si può risalire l'Olona e accorgersi che a Solbiate Olona, proprio davanti allo scarico industriale dell'ex Sir la schiuma abbonda. Contrariamente a quanto tanta genere è indotta a pensare, la causa non è da ricercare qua. La presenza del salto accompagnata dal ritorno delle acque usate dall'impianto produce lo sgradevole risultato visivo, ma non è la ragione.

Anche più a monte infatti, la scena si ripete, nei pressi del cantiere della Pedemontana, altro facile bersaglio. Fino a prova contraria, l'autostrada è esente da ogni colpa. Anzi, secondo quanto dichiarato dalla società, le acque vengono regolarmente monitorate all'inizio e alla fine del cantiere, dove spesso si rivela addirittura più pulita.

Non c'è da stupirsi, visto che storicamente la causa si è spesso rivelata poco sopra, in prossimità del collettore di Fagnano Olona, costretto a subire improvvise ondate di piena di liquami non autorizzati e di conseguenza travasati nel fiume. Proprio a Fagnano Olona, sul ponte della strada che porta a Gorla Maggiore, tracce di schiuma sono ben visibili, dando quindi ragione a Pedemontana. Tracce che si ritrovano ancora più in su, a ridosso dell'ansa e verso il ponte della ferrovia.

Quindi, se a Cairate c'è un depuratore sul cui funzionamento non c'è ragione di dubitare, il tratto a rischio si restringe in modo consistente. A questo punto, appare difficile pensare che non sia solo questione di buona volontà. Se non c'è reale interesse a salvare l'Olona, che almeno si sappia.


Geppe

giovedì 17 gennaio 2008

Il richiamo della bicicletta

C'è un luogo a Solbiate Olona, ignorato dai più, conosciuto da qualcuno - spesso per sentito dire -, strumentalizzato da pochi. Si tratta della caserma Ugo Mara, da qualche anno completamente riorganizzata e diventata sede di una forza di intervento rapido della Nato, ma sempre sotto il comando nazionale. In pratica, un gruppo di soldati pronti a intervenire nelle situazioni più delicate, con l'obiettivo principale di evitare l'insorgere o il degenerare di potenziali conflitti.
Spesso però, ci dimentichiamo che dietro a queste mura vivono dei ragazzi come tanti e le rispettive famiglie. E come tali, non deve destare stupore che anche dietro a quelle mura arrivi il forte richiamo della pratica sportiva forse più popolare in questa zona: la bicicletta. Richiamo che ha portato alla fondazione di una società vera e propria, la Ciclistica NRCD-IT, che oltre agli obiettivi sportivi ambisce anche a importanti progetti per la comunità.
Personalmente, mi ha fatto molto piacere che uno dei rappresentanti di questa squadra, Marco, fosse tra i primi ad accettare la proposta del blog e si mostrasse subito uno dei più entusiasti. Qualche intoppo a livello professionale probabilmente avrà un impatto sulla frequenza, ma non ho esitazioni a definire il suo contributo fondamentale. Mi auguro inoltre che possa servire a rimuovere alcuni pregiudizi troppo superficiali sulla presenza della Ugo Mara.

Geppe