Ci sono parole, o frasi che, ignorate per anni, improvvisamente vengono ripescate in occasione di un fatto di attualità e da quel momento diventano veri e propri tormentoni, al punto da trovarle usate ovunque, spesso a sproposito, quasi si volesse far recuperare loro il tempo perso.
Così, anni fa in occasione di piogge torrenziali in Valtellina, lo straripamento di un fiume è andato in letargo in favore del più moderno ed elegante esondazione. Magari in pochi sapevano bene cosa volesse dire, ma probabilmente suonava bene. E dava un tono sapiente a chi lo pronunciava.
Strada facendo, in tempi recenti si è arrivati a due anni di governo dove qualsiasi problema ha reso indispensabile l'avvio di un confronto con la relativa apertura di un tavolo. Per la gioia dei mobilieri italiani che non sono riusciti a stare dietro a questa crescita inarrestabile nell'utilizzo dei tavoli. Quanto ai risultati, meglio lasciar perdere.
Così, tra una moratoria e un fantomatico tesoretto, oggi va di moda ribadire all'ossessione che le famiglie italiane non arrivano a fine mese. Dietro ai risvolti all'apparenza inquietanti di tali affermazioni dal vago sapore di sterminio, dovrebbero celarsi in realtà difficoltà economiche (che allora si potrebbero chiamare con il loro nome).
A parte il giro di parole per atterrare sull'argomento, è proprio questo che porta a fare qualche riflessione. Stando, o nonostante (dipende dai punti di vista), le statistiche, sembra effettivamente difficile negare che in media il potere d'acquisto negli ultimi tempi sia in calo. Quello che però non sembra essere in calo è il desiderio di acquisto, soprattutto inutile. Cioè, a parte le situazioni di reale indigenza, molto spesso il 'non arrivare alla fine del mese' sembra più un pretesto per continuare comunque ad agire di testa propria e non dover cambiare abitudini nell'interesse collettivo, piuttosto che un disagio reale. E' quello che viene da credere ogni volta che si mette piede in un centro commerciale: sempre affollati in tutte le ore e in tutti i giorni (domenice di sole comprese) da persone con carrelli perlopiù pieni di qualsiasi alimento, soprattutto non indispensabile. Viene il sospetto che con il 'non arrivare alla fine del mese' tanti intendano il non riuscire a consumare tutte le provviste acquistate.
D'altro canto, nella maggior parte dei casi, le opportrunità di risparmi consistenti vengono ignorate o addirittura considerate svilenti. L'esempio più lampante, quei luoghi chiamati discount che non sono come ritengono in tanti i 'supermercati dei poveri' (anche perchè i poveri difficilmente possono permettersi un supermercato, uno qualunque), ma posti dove non pochi sotengono che una certa attenzione sia possibile fare buona parte della spesa spendendo cifre ragionevoli per prodotti che non hanno niente da invidiare ai marchi più famoosi. E, soprattutto, senza pagare la pubblicità. Se poi a uno piace seguire la pubblicità, che paghi senza lamentarsi.
Senza entrare nel paradosso tutto italiano delle acque minerali, un altro esempio significativo ha anche riscontri interessanti sulla Valle Olona.
Da qualche tempo, anche da queste parti (per la precisione a Gorla Maggiore, a Busto Arsizio, a Castiglione Olona e a Vedano Olona) si trovano fattorie che aderiscono all'iniziativa "Il mio latte appena munto". Si tratta della possibilità di acquistare il latte crudo (come la natura l'ha fatto) direttamente in fattoria, dal produttore, a un prezzo decisamente conveniente (un euro al litro). Certo è addirittura necessario recarsi sul posto, portarsi una bottiglia da casa e perfino riempirla da soli. Ma in compenso si risparmia non solo sul portafoglio, ma anche sul trasporto del latte, sulla lavorazione, sull'ulteriore trasporto e sull'imballaggio. Tutti fattori che nella loro semplicità danno un contributo importante a difendere il nostro ambiente, quello di tutti.
E chi non fosse interessato a scoprire il vero sapore del latte senza l'aggiunta di sostanze ignote, o continuasse a ritenere di non essere coinvolto nelle problematiche legate all'inquinamento, può sempre puntare sul fatto di risparmiare un buon 20% sul prezzo di vendita. Magari da accantonare per l'acquisto del prossimo SUV.
Geppe
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