martedì 29 gennaio 2008

Il postino non suona mai, neppure una volta

Oggi, al rientro casa, ho trovato qualche cosa di insolito. Già il fatto che la casella della posta non fosse vuota è un evento che fa notizia. E purtroppo non si tratta di una battuta di spirito. Ma la vera sorpresa sarebbe arrivata solamente al momento di aprire lo sportello. All'interno infatti, stipati all'inverosimile, circa una ventina (venti!) tra opuscoli, lettere, cataloghi e la solita posta-spazzatura che pretende elemosine alla cieca spendendo cumuli di euro nell'invio di pile di fogli.

La buona notizia è che quella figura misteriosa che è diventata il postino non si è estinto come si temeva. L'aspetto negativo è che quasi tutta questa corrispondenza era stata inviata in previsione delle feste trascore ormai da un mese. Quindi, recapitata a domicilio quando ormai diventata perfettamente inutile. Tra queste, anche un bel catalogo di offerte speciali, decisamente interessanti. Sempre che si sia disposti a ignorare il dettaglio che erano valide fino allo scorso 5 gennaio.

Il problema non è nuovo anzi. Sono anni ormai che dalle nostre parti Poste Italiane è diventata una figura astratta. Almeno fino al momento in cui capita di doversi recare all'ufficio postale. Dove, oltre alla tradizionale coda (ma non sarà che assumono dei figuranti per mantenere una tradizione?) e all'immancabile donna anziana che si ostina a riscuotere la pensione in contanti e non la ripone se non dopo averla contata almento tre volte, l'impiegata/o dietro lo sportello non comparirà davanti in tutta la sua fierezza. Ma non per aiutarvi a svolgere l'operazione postale, bensì per trasformarsi in promotore di libri, monete, francobolli e un serie di altri oggetti (rigorosamente inutili) a condizioni naturalmente imperdibili. Forse per loro. Non è esattamente ciò che uno pensa quando sente parlare di maggiore flessibilità delle poste.

Ma torniamo alla questione principale. Fino a oggi, ogni rimostranza è regolarmente caduta nel vuoto. Naturalmente, le cause dei problemi sono sempre "decisioni superiori", ritornello ripetuto all'infinito, tanto che viene il sospetto che le poste abbiano a che fare con un disegno divino.

Forse è anche questo che finalmente ha indotto qualcuno a muoversi sul serio, e non si tratta un cittadino qualunque. L'assessore Enrico Vizza di Castiglione Olona ha infatti deciso di farsi carico delle infinite proteste dei suoi concittadini e rivolgersi direttamente dal Prefetto.

Non ci rimane che sperare. Sperare prima di tutto che il buon Vizza venga preso a esempio e quindi che finalmente la situazione si sblocchi in favore dei cittadini. Possibilmente, prima della pensione che, se deve arrivare per posta, stiamo freschi.

Geppe

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